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Politica


Andare al congresso, subito. Senza imboccare la strada del voto anticipato per ricompattare il partito. Altrimenti sarà «liberi tutti». L'ipotesi di una scissione interna al Pd è tutta nelle parole di Massimo D'Alema, che ieri ha parlato a Roma di fronte agli attivisti dei Comitati per il No al referendum. Lo show di D'Alema che ha lanciato il movimento "ConSenso" nell'auditorium di via dei Frentani - tempio laico della sinistra nel cuore del quartiere rosso di San Lorenzo - sembrerebbe confermare la spaccatura annunciata del Pd. 

Ma in via dei Frentani, nascosta come nel suo stile alle telecamere - trafelata perchē deve correre a prendere il treno per tornare da sua mamma a Morozzo - c'è una donna che conosce molto bene politicamente l'ex premier, Livia Turco. "Non ho sentito parlare di scissione anzi credo che D'Alema sia pronto a lavorare per l'unità di un Pd che ha contribuito a costruire lui stesso", spiega la Turco ad Affaritaliani.it.
 
Non ē una difesa d'ufficio da parte di una dalemiana storica, Livia non fa il pompiere cerca semmai di capire ragionando ad alta voce sulle prospettive della politica a breve scadenza. "Certo da quando ē tornato D'Alema ē più grintoso che mai" aggiunge la Turco, "ma io resto convinta che il suo sforzo politico sia sempre per l'unità, non per la scissione".

La nuova creatura politica, battezzata ConSenso, non avrà dunque un tesseramento nazionale, «anche perché altrimenti saremmo tormentati e direbbero che vogliamo fare un partito», ha detto D'Alema. Che ha aggiunto: «I singoli gruppi devono raccogliere adesioni e fondi, per essere pronti alle evenienze». La minaccia, neanche troppo velata, di arrivare a uno strappo, sta tutta qui. Se Renzi dovesse tirare dritto sulla via delle elezioni in primavera, senza cambiare la legge elettorale e facendo a meno di un vero programma politico, allora le strade si divideranno. 

"Dite quello che volete ma io da D'Alema ho sentito un appassionato appello alla responsabilità politica, a tornare a credere nella forza della politica popolare" osserva l'ex ministro Turco, "nelle parole di D'Alema ho sentito lo sprone ad avere l'umiltà di comprendere dopo una sconfitta dura come quella del sì al referendum 4 dicembre". Davvero D'Alema non cerca rivincite?

"Assolutamente no" replica la Turco "la risposta non ē la ricerca della rivincita o la costruzione di recinti entro cui salvaguardare i fidati o gli eletti. Bisogna cercare nuove strade e nuove idee per rimettere effettivamente in cammino la sinistra". Eppure, nello stesso giorno in cui Matteo Renzi torna sulla scena ed invoca elezioni subito puntando al 40 per cento, il bersaglio principale di D'Alema resta la classe dirigente del partito. "Siamo passati dal maggioritario al proporzionale, e per loro l'impianto dell'Italicum è rimasto identico. Hanno perso la ragione, e tocca a noi farli ragionare" . Quanto potrebbe valere D'Alema "scisso" dal Pd di Renzi? "Non ē il caso di contarsi, qui dentro ci sono i compagni e le compagne che vogliono bene a D'Alema e al partito" conclude Livia Turco "si, forse però ci voleva una sala più grande perchē eravamo veramente tanti...". 

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livia turco





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