Politica

Pd, Storace: "Sabato 8 Zingaretti vada a ringraziare Salvini"

Francesco Storace

Zingaretti si è trovato in dote un consigliere, Enrico Cavallari, eletto con la Lega contro di lui

Zingaretti Nicola, il politico che non deve chiedere mai. È come un liquore, che si trangugia sentendosi meglio perché ti garantisce un trattamento quinquennale barricato alla poltrona.

Sfangata anche la mozione di sfiducia – che domani si voterà pro forma, anche se non inutilmente dal punto di vista politico – il Governatore che resta in sella dovrebbe fare un gesto gentile: si presenti sabato 8 dicembre alla manifestazione di Salvini a piazza del Popolo, con i romani che arriveranno con pullman e treni da Lombardia, Trentino e tante altre regioni – evidentemente serve il soccorso delle giubbe verdi – per ringraziare pubblicamente il capo della Lega.

Salvini, nella fretta di conquistare la Capitale, ha dimenticato di spiegare ai suoi alcune regole fondamentali: se vuoi vincere una battaglia, ad esempio, non si regalano truppe al nemico. Invece, Zingaretti si è trovato in dote un consigliere, Enrico Cavallari, eletto con la Lega contro di lui, ma che ieri ha annunciato il voto contrario alla mozione di sfiducia al presidente della regione visto che dal suo partito era stato fatto fuori.

Unico traditore? Macché, il concorso di colpa riguarda anche i suoi colleghi di gruppo – che non gli hanno perdonato il tentativo di impossessarsi di una carica a scapito di un altro consigliere leghista alla Pisana – e chi l’ha cacciato dal partito per la tentata manovra. Salvini ha sottovalutato quello che succedeva alla regione Lazio e ha avallato tutto: così oggi non c’è più la conta delle ore alla cacciata di Zingaretti.

Già, perché con l’annuncio di Cavallari in molti hanno tirato un sospiro di sollievo perché si evita una nuova campagna elettorale: i consiglieri e i loro fidatissimi uomini stanno più tranquilli. È contenta Forza Italia, che era stata costretta ad agire al traino di Fratelli d’Italia.

Sono contenti pure i Cinque stelle, che si interrogavano sul valore del secondo mandato in carica; e sta a posto pure Pirozzi, che si è preoccupato solo di inseguire Salvini per una candidatura alle europee.

Poi, dei cittadini, di chi non trova posti letto negli ospedali, di chi è alla drammatica ricerca di posti di lavoro, di chi si è stufato di pagare le tasse regionali di Zingaretti, chi se ne frega. Loro si tengono lo stipendio e i cittadini del Lazio il governatore stampellato dal badogliano di turno a cui è bastato un comunicato stampa per annunciare di aver cambiato alleanza.

I suoi amici – se ne ha – giustificano Cavallari. Poverino, non ha avuto garanzie. Pure Pirozzi ha detto: “Nessuno mi ha coinvolto”. Ma fatemi capire: per votare contro Zingaretti avete bisogno di un aiutino? E al popolo che contro Zingaretti vi ha votato, non ci pensate?

Così come è da pazzi pensare che per una faida interna ad un partito dobbiamo tenerci il governatore ancora per qualche tempo.

Meriterebbero la beffa finale costoro: Zingaretti eletto segretario del Pd e lo scioglimento del consiglio regionale per impossibilità sostanziale del doppio incarico. Poi le “garanzie” sareste voi a doverle offrire in banca. Ma non troverete più nessuno che vi farà credito.

Vi resta solo da andare ad applaudire in piazza lo zar della regione Lazio.