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Riforma pensioni 2023, chi potrà smettere di lavorare da gennaio. Molte novità
Riforma pensioni 2023, tutto quello che c'è da sapere
Potranno poi usufruire di Opzione Donna le sole lavoratrici che si trovino in una delle seguenti condizioni:
- assistono, da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
- hanno una riduzione della capacità lavorativa con invalidità civile di grado pari o superiore al 74%;
- sono licenziate o dipendenti da aziende in crisi; in questo caso sarà peraltro sufficiente un’età di 58 anni a prescindere dal numero di figli.
Come nel caso di Quota 103, viene confermato il regime delle finestre mobili che prevede un differimento temporale tra la maturazione del diritto alla pensione e la corresponsione dell’assegno pensionistico (12 mesi per il lavoro dipendente e 18 mesi per il lavoro autonomo).
Confermata per un altro anno anche l'APE sociale, cioè la possibilità di ricevere una prestazione di accompagnamento alla pensione di vecchiaia (67 anni anche nel 2023), entro un tetto di 1.500 euro lordi al mese non rivalutabili all’inflazione, per alcune specifiche categorie di lavoratori individuate dalla legge come in condizioni di particolare difficoltà (disoccupati, caregiver, invalidi civili almeno pari al 74%, dipendenti che svolgono attività considerate gravose).
Per accedere all’APE sociale occorre aver maturato 63 anni d’età e 30 di contributi (36 per chi svolge attività gravose) entro il 31 dicembre 2023. Per operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, il requisito contributivo è ridotto a 32 anni. Inoltre, le lavoratrici madri hanno diritto a un ulteriore “sconto” di 1 anno per ogni figlio, entro un massimo di 2 anni.
Michaela Camilleri, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali