Politica
Pnrr, gazzarra a Montecitorio. Schlein attacca Fitto, ma poi apre
Le comunicazioni del ministro con delega al Pnrr alla Camera. La segretaria del Pd: "Parlamento esautorato, se volete condurre in porto il Pnrr noi ci siamo"
Pnrr, Fitto: "La strada giusta è il confronto con il Consiglio Europeo"
Le comunicazioni del ministro Raffaele Fitto alla Camera riaprono lo scontro tra maggioranza e opposizioni sulla proposta di modifica del Pnrr presentata dal governo di Giorgia Meloni, che venerdì scorso ha ottenuto il via libera da parte della Commissione Ue. Roma ha chiesto a Bruxelles la rimodulazione di 15,9 miliardi di euro del Pnrr. Il programma di revisione presentato dall'esecutivo prevede cambi formali, riprogrammazione delle risorse e soprattutto il definanziamento di una serie di misure - ritenute non realizzabili entro il termine ultimo del piano nel giugno 2026 - da mettere in campo comunque ma con altre fonti di finanziamento da reperire tra il piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione.
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L'ultimo punto divide gli schieramenti, con la maggioranza che assicura non verrà persa alcuna risorsa e le opposizioni che invece contestano le scelte di definanziamento di progetti sul rischio idrogeologico e la riqualificazione delle periferie urbane difficili. Anche l'ufficio studi della Camera invita il governo a fare chiarezza su come finanziare i progetti espunti dal piano. La proposta di rimodulazione, si legge in un dossier pubblicato ieri, "non specifica quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate dal Pnrr".
Il testo specifica: "La determinazione di tali strumenti e modalità appare opportuna soprattutto con riguardo ai progetti che si trovano in stadio piu' avanzato, in ragione dei rischi di rallentamenti o incertezze attuative che potrebbero conseguire al mutamento del regime giuridico e finanziario e del sistema di rendicontazione cui tali misure sarebbero sottoposte". Nel corso del dibattito il ministro Fitto rassicura: "La quarta rata passerà da 16 miliardi di euro a 16,5 con il recupero delle risorse di un obiettivo, quello delle residenze universitarie, spostato alla quarta. Si avvia una fase che concluderà il suo iter entro il 2023 e consentirà di ricevere 35 miliardi, ovvero l'intera somma prevista".