Politica
Prescrizione, Conte: “Si va avanti". I renziani: "Il governo non rischia"
Bonafede: "In CdM l'intesa M5S-Pd-LeU. "Prescrizione, Renzi alza ancora i toni
“Si va avanti, gli italiani non possono aspettare” ha affermato il premier Giuseppe Conte mettendo il timbro sull’accordo raggiunto da M5s, Pd e LeU sulla prescrizione. Resta comunque alta la tensione nel governo, nonostante l’acqua gettata sul fuoco da Ettore Rosato che ad Affari dice, a chi si chiede se i renziani andrànno fino in fondo "Sì", risponde il coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato. Che però alla domanda se non tema che con questo atteggiamento sia a rischio il governo risponde con un secco "no".
Bonafede: "In CdM l'intesa M5S-Pd-LeU". Prescrizione, Renzi alza ancora i toni
Il lodo Conte-bis sulla prescrizione è ancora perfezionabile? "No. Poi, per carità, c'è il Parlamento che è sovrano e ci sono ancora i passaggi parlamentari, però diciamo che abbiamo fatto otto vertici, ora si va in Cdm su quel testo, poi chiaramente, a seconda di come si deciderà di portare il Conte-bis, allora a quel punto il Parlamento avrà la possibilità di esprimersi". Così Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, a margine dell'apertura dell'anno giudiziario amministrativo a Firenze. "Stiamo riflettendo su diverse ipotesi", ha riferito il Guardasigilli "tra cui il decreto legge"
Ieri M5s, Pd e Leu hanno siglato un accordo sul cosiddetto "lodo Conte bis", che fa scattare il blocco della prescrizione dopo la condanna in primo grado e lo fa diventare definitivo dopo una seconda condanna in appello. Ma Italia Viva si è detta contraria alla formulazione trovata.
"Sulla prescrizione e' evidente, sono stati fatti sostanziali passi avanti e il ministro ha sostanzialmente cambiato posizione. Questa e' la verita', tutto il resto e' propaganda di chi piccona alleati e non avversari, di chi porta avanti una posizione che sta diventando ambigua". Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti nella relazione di apertura della Direzione nazionale del partito.
"Paradossali le parole di Nicola Zingaretti. Noi siamo gli unici a difendere le cose fatte con il Pd, riforme importanti e serie". Lo scrive Twitter Ettore Rosato, Coordinatore Nazionale di Italia Viva e vicepresidente della Camera dei Deputati. "Difendiamo la Orlando, noi. Sulla prescrizione si puo' stare con avvocati e magistrati o con Bonafede e Travaglio - conclude Rosato - Noi abbiamo scelto".
Matteo Renzi in mattinata ha ribadito il proprio no evidenziando: "Questo accordo a tre, a mio sommesso avviso, non ha la maggioranza in Parlamento". "Un appoggio esterno - ha detto ancora - significherebbe che dovremmo far dimettere i nostri ministri: Bellanova è la numero uno sull'agricoltura, Bonetti sta lavorando bene, il sottosegretario Scalfarotto è l'unico che capisce di export. Noi non vogliamo lasciare. Poi se il presidente del Consiglio vuole che lasciamo, ci mettiamo un quarto d'ora".
"Non chiedetemi se sono garantista o se sono giustizialista. Queste contrapposizioni manichee vanno bene per i titoli dei giornali. Già come avvocato e come professore, queste visioni semplificatrici affidate alle ideologie degli "ismi" non mi sono mai piaciute. Ai cittadini non interessano le formule astratte, gli schieramenti pregiudiziali. Ai cittadini interessa che il "sistema giustizia" offra un servizio efficiente, adeguato, giusto". Così su Fb Giuseppe Conte.
"Il dialogo, il confronto, l'ascolto sono sempre state parole chiave nello svolgimento del mio ruolo da Presidente del Consiglio. Ma arriva il momento delle decisioni. Gli italiani si aspettano risposte, non litigi e rinvii" anche sul tema della prescrizione sul quale mi sono speso per trovare un punto di mediazione sempre più avanzato. Confido che tutte le forze di maggioranza riescano a condividere la medesima ragionevole posizione".
"Questo è un governo che campa solo sui rinvii e invece con la libertà dei cittadini non si scherza. La prossima settimana depositeremo in Parlamento le nostre proposte in tema di concessioni pubbliche, tasse sulla plastica e sulla giustizia. Posso solo dirvi che non andranno avanti ancora per molto", dice Matteo Salvini, parlando con i giornalisti nel cantiere del nuovo palazzo di Giustizia di Reggio Calabria.