Politica

Meloni al Colle, presidente della Repubblica eletta dei cittadini. Esclusivo

Di Alberto Maggi

Pronta la riforma riforma semi-presidenzialista, in Parlamento a gennaio. Avanti con l'autonomia differenziata



In sostanza, il semi-presidenzialismo all'italiana, cugino di quello francese, dovrebbe entrare in vigore tra la metà del 2024 e l'inizio del 2025, quando - come spiegano fonti di Centrodestra -, come aveva detto Silvio Berlusconi mesi fa scatenando una bufera politica, ci saranno le inevitabili e scontate dimissioni di Sergio Mattarella, essendo cambiata la modalità di elezione del Presidente. A quel punto in Fratelli d'Italia danno per certa la candidatura a Capo dello Stato da parte della premier Meloni, che diventerebbe - sondaggi attuali alla mano - la prima donna italiana presidente della Repubblica eletta direttamente dai cittadini. Contestualmente, ci sarebbero anche le elezioni politiche per il Parlamento e sarà Meloni stessa a indicherà il candidato premier.

LA RIFORMA SEMI-PRESIDENZIALISTA DELLA MAGGIORANZA DI CENTRODESTRA - "Elezione diretta del presidente della Repubblica". Ma nella proposta di legge di riforma costituzionale depositata da FdI alla Camera e al Senato c'è molto di più. Un sistema molto diverso dal sistema parlamentare che ha segnato la storia della Repubblica italiana dalla sua nascita. Per l'esattezza, una forma di "semipresidenzialismo" più vicino al modello francese che a quello americano, dal momento che conserva una figura di primo ministro e un governo sottoposto a fiducia delle Camere. L'obiettivo dichiarato è garantire maggiore stabilità istituzionale e una "democrazia decidente". Ma, mettono in guardia diversi costituzionalisti, potrebbe avere un effetto molto diverso, destabilizzante.