Primo maggio, Antonini di CasaPound contro McDonald's: "Lavoratori sfruttati"
In occasione del primo maggio, il responsabile per il Lazio di CpI denuncia le difficili condizioni lavorative dei dipendenti di McDonald's
"Primo maggio, festa dei lavoratori" inizia così il post sulla pagina facebook ufficiale di Mauro Antonini, responsabile di CasaPound per la regione Lazio e già candidato governatore. "È quasi lapalissiano" prosegue il dirigente di Cpi, "e scontato affermare "che c'è ben poco da festeggiare" in Italia. Lo è perché non si tratta di un'opinione, ma di fredda cronaca. Lo è perché ci sono aziende multinazionali che considerano i dipendenti numeri e non persone, che possono permettersi di non rispettare le regole e le leggi sul lavoro dello Stato italiano. E tutto ciò accade senza che nessun sindacato o forza politica muova un dito".
A questo punto, Antonini indirizza la propria invettiva su una delle "multinazionali" più celebri in Italia.
"Come nel caso di McDonald's" scrive, "pronto a mettere alla porta donne con bambini e disabili a carico perché "i problemi dei dipendenti sono problemi dei dipendenti" e se non si soggiace come sudditi a condizioni schiavistiche e sottopagati si licenzia "tanto c'è qualcun altro che accetta lo sfruttamento".
Antonini fa riferimento alla situazione di una dipendente di McDonald's, nonché ex candidata al consiglio regionale del Lazio per CasaPound. "Episodi, parole e situazioni che coinvolgono purtroppo migliaia di lavoratori dipendenti in tutt'Italia come Michela Esposito, candidata al consiglio regionale alla scorsa tornata elettorale e dipendente del colosso dei panini dal 2004. Il suo è un caso d'esempio: Michela ha subito vessazioni come quelle di cui sopra e i dirigenti hanno già calpestato qualsiasi suo diritto."
Continua Antonini: "Si è ridotta le ore di lavoro da 24 a 20 settimanali, ma la costringono a fare turni di 3 ore a 100 km da casa, disponendo dei diritti previsti dalla legge 104 e con due figli, senza ferie e senza permessi e con mobbing continuo. Adesso sta portando avanti una battaglia legale per il reintegro che è ovviamente molto ostica".
Mauro Antonini chiude il post con un impegno personale: "Mi farò carico di questo caso lottando, come sempre, per garantire i diritti degli italiani". Impegno personale che potrebbe significare l'inizio di una battaglia politica di CasaPound per tutelare gli interessi dei dipendenti delle multinazionali presenti sul suolo italico, e non solo - quindi - McDonald's.