Politica

Qatargate, 247 votazioni europee sospette. La galassia con lobbisti-Azerbaijan

di Antonio Amorosi

Perché per anni le attività lobbistiche che hanno indirizzato l’Unione Europea non sono mai state sottoposte ad una regolamentazione ferrea?

Negli ultimi anni, il Marocco ha firmato accordi talvolta controversi con Bruxelles, come quello sulla pesca. In queste settimane diversi eurodeputati hanno minimizzato il loro contributo sui voti ma anche lì le violazioni dei diritti umani nel Paese nordafricano e negli altri sotto osservazione non sono solo sulla carta.

Tutti i personaggi coinvolti nelle varie vicende alle cronache si dicono innocenti e sono da ritenersi tali fino a prova contraria, tantissimi ai margini o citati loro malgrado si dichiarano traditi e manovrati, il gruppo S&D dovrebbe eleggere l'11 gennaio il candidato alla vicepresidenza del Parlamento europeo in sostituzione di Eva Kaili eppure il problema resta.

Nella banalità di quanto sta accadendo bisognerebbe non affondare nella cronaca e chiedersi perché e qual è il cambio di paradigma che oggi si fa strada e tiene sullo stesso palcoscenico soggetti e parole che fino a ieri non stavano insieme: parlamentari, onlus che salvano immigrati, sindacalisti, sinistra, partito popolare, diritti umani, denaro ed energia sono ascesi sullo stesso palcoscenico.

In questo senso le rivelazioni del Qatargate non sono meno semplici da interpretare di quanto sia stata la stagione di Tangentopoli in Italia negli Anni ‘90, con la superpotenza USA del tempo che stava a guardare e forse non solo quello. Col senno di poi abbiamo capito che non si trattava solo di una battaglia tra corruttori, corrotti e indagatori ma di un cambio di paradigma post caduta del Muro di Berlino.

La posizione dell'Unione Europea è netta: non può esserci impunità per la corruzione. Ma quanto questa posizione ha attinenza con la realtà consolidata? Il quadro è cambiato. La UE rischia un crollo di immagine e di potere non irrilevante. Alle porte restano le superpotenze USA, Cina, Russia, in primis che stanno a guardare.