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Quirinale, Berlusconi Presidente? Cerca l'asse con Di Maio, tratta con Pd e...
Quirinale, il pallottoliere di Arcore: 50 franchi tiratori in Forza Italia
Quirinale, per Berlusconi i problemi potrebbero esserci proprio in Forza Italia e non nella Lega e in Fratelli d'Italia. Inside
Incubo franchi tiratori. Nel pallottoliere del Quirinale, che Silvio Berlusconi consulta praticamente ogni giorni, il problema è legato soprattutto alle possibili, probabili, defezioni proprio nel suo partito. Sulla carta, considerando i delegati regionali, il Centrodestra parte da 440-445 voti e, quindi, servono circa 60 voti per arrivare a quota 505, il quorum necessario per essere eletti alla presidenza della Repubblica dal quarto scrutinio. In Parlamento danno per certo che la pattuglia di Fratelli d'Italia sarà compatta e senza defezioni, malgrado qualche tensione nelle ultime settimane.
"Se Giorgia (Meloni, ndr) ci dice di votare Berlusconi noi lo facciamo tutti senza problemi", confida un senatore di FdI. Stesso discorso per la Lega di Matteo Salvini, che però di parlamentari ne ha quasi 200 ed è quindi più difficile da controllare. Un big del Carroccio assicura però che "al massimo potrebbero venire meno 4-5 voti". Il problema sta tutto in Forza Italia. Come ha scritto qualche giorno fa Affaritaliani.it, molti deputati e senatori azzurri temono che con l'ex Cavaliere al Quirinale il partito finisca completamente, e più di oggi, nelle mani del cosiddetto cerchio magico berlusconiano. Il che vorrebbe dire emarginazione politica e restare quasi certamente fuori dalle prossime liste elettorali.
Berlusconi ha quindi bisogno, se davvero vuole arrivare sul Colle più alto di Roma, di circa 100-110 voti che arrivino da gruppi non di Centrodestra. Prima di tutto ci sono i 40 renziani con i quali la trattativa è da tempo in corso e viene portata avanti in particolare da Gianni Letta. Lo stesso zio di Enrico Letta insieme a Marcello Dell'Utri sono impegnati nell'opera di convincimento verso i tanti parlamentari che si annidano nel Gruppo Misto e in quello delle autonomie. Poi ci sono le continue rassicurazioni del presidente di Forza Italia sulla volontà di arrivare fino al termine della legislatura nel 2023. Un modo - spiegano fonti azzurre - per cercare di costruire un asse in particolare con i governisti del Movimento 5 Stelle, primo fra tutti il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (che certamente controlla più deputati e senatori pentastellati di Giuseppe Conte).
Ovviamente l'uscita a favore del reddito di cittadinanza, che ha colto a sorpresa molti nel Centrodestra, è servita ad aprire una breccia nel mondo grillino per poi trattare dietro le quinte soprattutto con l'ala che fa capo al titolare della Farnesina. Fonti di Fi vicine all'ex premier spiegano poi che nel Pd "si potrebbero strappare 15 o 20 voti" sia tra chi teme le elezioni anticipate, nonostante le parole di Letta (Enrico) che non vuole le urne, sia tra i Dem rimasti vicini a Matteo Renzi (non solo Andrea Marcucci). Tirando le somme, l'operazione Berlusconi al Quirinale, ovviamente al quarto scrutinio e ovviamente se Mario Draghi non si candida, appare in salita ma non impossibile. Almeno così dice il pallottoliere di Arcore.