Politica
Casellati Presidente: mancano solo 15-20 voti. Scrutinio al cardiopalma
Quirinale, Centrodestra sempre più determinato
Quirinale, no anche dal M5S a Casellati, ma attenzione al Gruppo Misto
À la guerre comme à la guerre. Manca ancora la conferma ufficiale, e prima occorre verificare come va la votazione di oggi, comunque nulla, per verificare alcune dinamiche che vengono tenute rigorosamente coperte, ma è molto probabile che domani, giovedì 27 gennaio, alla quarta votazione per scegliere il nuovo presidente della Repubblica (quando basterà la maggioranza assoluta di 505 voti) il Centrodestra tenterà di eleggere la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ovvero la carta tenuta coperta dalla coalizione e non inserita nella rosa ufficiale di nomi immediatamente bocciata da Pd, M5S e LeU.
Le parole di Antonio Tajani sono chiarissime e lasciano proprio pensare che la strada è quella di provare a eleggere un Presidente di Centrodestra, il primo della storia della Repubblica (oltre alla prima donna al Quirinale). "Ieri ho sentito Berlusconi, ha continuato a insistere sulla posizione chiare di avere un presidente di Centrodestra, una coalizione unita e credo che noi siamo determinante con i nostri numeri per vincere questa elezione del presidente della Repubblica", ha affermato il coordinatore di FI nel corso dell'assemblea dei grandi elettori azzurri.
Molto importanti anche le parole del segretario nazionale dell'Udc Lorenzo Cesa: "Dobbiamo crederci. Dobbiamo impegnarci tutti. Il Centrodestra può e deve vincere la partita. Oggi negli incontri che faremo lavoreremo per raggiungere un risultato positivo. Se ci impegniamo tutti ce la possiamo fare". Lega e Fratelli d'Italia (che non a caso rifiutano l'ipotesi del conclave per trovare un nome condiviso proposta da Letta), se la si andasse davvero in questa direzione, assicurano totale fedeltà e compattezza. E anche Coraggio Italia di Toti e Brugnaro, che forse avrebbe avuto qualche perplessità sul nome di Silvio Berlusconi, ha garantito unità e lealtà su Casellati.
Dal fronte opposto, come ha scritto Affaritaliani.it, il Pd assicura che se venisse eletta la presidente del Senato lascerebbe l'esecutivo di unità nazionale chiedendo le elezioni anticipate. Stesso discorso per LeU. Dai 5 Stelle, fonti qualificate spiegano che laddove Giuseppe Conte dovesse annunciare il sì a Casellati la metà del gruppo parlamentare non la voterebbe e la conseguenza sarebbe, ovviamente, la fine dell'alleanza con il Pd.
Molto probabile che l'ex premier respinga questa soluzione e, sempre fonti pentastellate, assicurano che nessuno nel Movimento voterà Casellati, anche e soprattutto per le vicende legate ai voli di Stato e al taglio dello stipendio dei parlamentari oltre alla questione dei vitalizi. Ma dal Centrodestra sono sicuri che, al momento, almeno 35-40 parlamentari del Gruppo Misto (in maggioranza ex M5S) sarebbero pronti a convergere sul nome di Casellati. Visto che il Centrodestra parte da 453 grandi elettori mancano solo 15-20 voti per arrivare all'elezione al Quirinale della seconda carica dello Stato.
Occhi puntati sui renziani. E' vero che il leader di Italia Viva punta tutto su Pierferdinando Casini, che potrebbe rispuntare se Casellati fallisce, ma la tentazione di fare un dispetto a Letta e Conte è fortissima. Non solo, ci sarebbero altri 10 parlamentari del Misto ancora incerti. Insomma, la sfida è apertissima e se questa fosse davvero la scelta del Centrodestra si va a un duello in Aula all'ultima scheda.
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