Politica
Quirinale, chiusa l'intesa nella maggioranza sul Mattarella-bis
I leader di maggioranza riuniti alla Camera hanno chiuso l'intesa sul nome di Sergio Mattarella per il Quirinale
Anche Draghi ha mediato l'ntesa nella maggioranza. L'ira di Fdi
Si è raggiunta un'intesa nel vertice di maggioranza sul bis per Sergio Mattarella. Lo confermano fonti di maggioranza. Alla fine, dopo sei giorni e sette votazioni andate a vuoto, si torna al punto di partenza. E' questa la strada scelta dai partiti (anche con la mediazione di Mario Draghi) per trovare una soluzione allo stallo sull'elezione del nuovo presidente della Repubblica. A fine mattinata le forze della maggioranza hanno stretto l'accordo per la conferma del capo dello Stato. "E' la soluzione più semplice: Mattarella resta al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi. In un momento di emergenza, è meglio evitare cambiamenti", sottolinea un parlamentare Pd.
Il percorso per arrivare alla richiesta di un "bis" ha visto nei giorni scorsi una progressione dei consensi in Aula, fino ai 336 "Mattarella" scanditi ieri nello spoglio dal presidente della Camera Roberto Fico. Un consenso partito, secondo quanto ricostruito, da parti rilevanti del M5s, ma anche del Pd e dalle Autonomie, mentre via via le altre soluzioni sul tavolo (la rosa del centrodestra, poi Maria Elisabetta Casellati, Elisabetta Belloni, Marta Cartabia, Pierferdinando Casini) venivano bruciate. Questa mattina, da parte dei centristi, c'era ancora l'ipotesi di portare in Aula la candidatura di Casini, magari nella seconda votazione di oggi. Poi, però, la strada ha preso la via del "bis".
"Il Parlamento ha una sua saggezza e mi sembra che si stia esprimendo. Assecondare questa saggezza è anche questa democrazia", ha detto di prima mattina il segretario del Pd Enrico Letta ai suoi grandi elettori. E a metà mattina, in Transatlantico, è arriva la svolta a sorpresa: "Piuttosto che andare avanti con veti incrociati per cinque giorni - ha detto Matteo Salvini - bisogna considerare se non sia più serio andare dal presidente Mattarella e dire, con convinzione, di ripensarci". E' il via libera definitivo alla candidatura, che pare scontentare solo Giorgia Meloni: "Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci", twitta la presidente di Fratelli D'Italia. Che poi aggiunge: "Sarei stupita se Mattarella accettasse di essere rieletto dopo aver fermamente e ripetutamente respinto questa ipotesi. Anche perchè sappiamo tutti che il secondo mandato presidenziale non può diventare una prassi, forzando gli equilibri previsti dalla nostra Costituzione".
Da parte sua, Casini, al termine della mattina fa un passo di lato: "Io chiedo a tutti i colleghi, al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità nell'ambito delle istituzioni democratiche - ha dichiarato - di togliere il mio nome dalla discussione e di chiedere al Presidente Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell'interesse dell'Italia". Sancito l'accordo in un vertice di maggioranza, adesso non resta che chiedere a Mattarella la disponibilità a restare ancora al Colle. Su questo ha lavorato anche Mario Draghi, che questa mattina ha avuto un colloquio con il capo dello Stato e contatti con i leader dei partiti.
Il premier e Mattarella si sono parlati a lungo, a margine della cerimonia di giuramento del nuovo giudice della Consulta Filippo Patroni Griffi. Draghi ha lavorato, secondo quanto riferito, da "mediatore" per superare la fase di "confusione" e arrivare a una "soluzione positiva". Una mediazione che potrebbe portare a raccogliere i frutti già in giornata, con la conferma di Mattarella in Aula questo pomeriggio. "Stasera si chiude", la previsione del leader di Iv Matteo Renzi.
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