Politica
Quirinale, "Non è escluso che chiederemo a Mattarella di restare"
Quirinale, parla il costituzionalista del Pd Stefano Ceccanti: "Draghi? Difficile, vorrebe dire sciogliere le Camere"
"Ritengo che le parole pronunciate da Sergio Mattarella rappresentino una manifestazione di una volontà autorevole del Presidente che non si considera candidato a succedere a se stesso, ma occorrerà vedere quale sarà la situazione politica e la posizione dei partiti al momento della votazione per il Quirinale. Potrebbe esserci una situazione di blocco che potrebbe far emergere la necessità di richiedere una nuova disponibilità al Presidente Mattarella. Si tratta di un'eventualità che non si può escludere a priori". Con queste parole il deputato del Pd e costituzionalista Stefano Ceccanti risponde alla domanda di Affaritaliani.it se dopo le parole di Mattarella di ieri l'ipotesi di un bis o di un allungamento del settennato sia definitivamente esclusa.
Sull'ipotesi di Draghi Capo dello Stato, Ceccanti sottolinea: "Esiste un cronoprogramma di riforme molto stringente e molto intenso che abbraccia vari anni, tutto il 2022 e parte del 2023. Tutto ciò è difficilmente conciliabile con uno scioglimento anticipato delle Camere che renderebbe problematica l'attività parlamentare per diversi mesi. Il problema dell'eventuale candidatura di Draghi al Quirinale è legato a come poter garantire comunque un'ordinata prosecuzione della legislatura fino alla sua scadenza naturale".
Ipotesi bipartisan come Marta Cartabia, ministro della Giustizia, o il Pd avrà un proprio candidato, ad esempio Dario Franceschini o Graziano Delrio? "E' difficile poterlo dire ora, visto che le forze politiche sono impegnate in una competizione amministrative nelle principali aree metropolitane che non favorisce l'emergere di intese almeno fino a ottobre", spiega Ceccanti. "Potrebbero esserci varie ipotesi di accordi, che però non usciranno prima delle elezioni comunali".
E infine la proposta di Antonio Tajani, vice-presidente di Forza Italia, di eleggere Silvio Berlusconi presidente della Repubblica. "Mi sembra surreale", risponde il deputato e costituzionalista del Pd. "A prescindere da ogni altra valutazione, ricordo che ci viene detto proprio in questi giorni che le condizioni di salute per il decorso post-Covid di Berlusconi sono tali da non rendere possibile la sua partecipazione a un processo, tanto che si ipotizza di scorporare la sua posizione per vari mesi. Già solo per questa ragione quella proposta da Tajani mi pare un'ipotesi non realistica", conclude Ceccanti.