Politica

Quirinale, Severino carta di riserva del Pd. Così Letta... Inside

di Lorenzo Zacchetti e Alberto Maggi

Una donna al Quirinale: se non ora, quando? Spunta la pista Paola Severino

La sua carriera legale è stata ricca di successi e processi molto importanti. Ha difeso, tra gli altri, Romano Prodi, nel processo sulla vendita Cirio, e Salvatore Buscemi, nel processo per la strage di via d’Amelio, oltre a rappresentare l’Unione delle Comunità ebraiche italiane nel processo a carico del criminale nazista Erich Priebke. Non a caso nel 2001 è stata inserita nella lista dei manager pubblici più ricchi e tra i ministri del Governo Monti era nettamente quella con il reddito più alto. Dopo due anni da Rappresentante Speciale del Presidente dell’OSCE, anche il suo ultimo incarico è di grande prestigio: a fine settembre il Premier Mario Draghi e il ministro Renato Brunetta le hanno affidato la guida della SNA (Scuola nazionale dell’amministrazione), che tra i suoi obiettivi si pone la formazione di dirigenti in grado di sfruttare le opportunità fornite dal Pnrr, un’occasione epocale per il rilancio del Paese. 

IL PROGETTO “REBIBBIA LOCKDOWN”

In una seconda parte del 2021 piuttosto intensa, Paola Severino ha anche presentato il documentario “Rebibbia Lockdown”, realizzato da quattro studenti della Luiss su una sua idea. L’opera racconta il mondo carcerario ai tempi della pandemia di Covid-19, con le angosce derivanti dal pericolo sanitario che si intrecciano con il disagio di chi già vive in clausura. “Questo film documentario – ha spiegato - nasce dall’entusiasmo con cui i nostri studenti della Luiss hanno voluto confermare, anche in tempo di pandemia, il loro impegno nel progetto ‘Legalità e Merito’. Un progetto che ho introdotto tempo fa nella nostra Università, nella convinzione che il rispetto delle regole vada promosso fin dall’età giovanile. Ragazzi volontari che da anni, in numero crescente, portano questi temi nelle scuole delle località più degradate d’Italia e negli istituti carcerari. Neppure il lockdown ci ha fermati, ma anzi ha rappresentato uno stimolo a mettere in comunicazione ragazzi isolati a casa e detenuti isolati in carcere. Si è così aperto un dialogo fitto ed intenso, descritto dal film documentario, che ha attraversato questo periodo così difficile, passando tra la solitudine dei detenuti, impossibilitati a ricevere levisite dei loro familiari, e la solitudine degli studenti, impossibilitati ad incontrarsi con i loro compagni. Un confronto che ha accompagnato anche i drammatici momenti della rivolta nelle carceri, per approdare nel finale ad un toccante incontro nel penitenziario di Rebibbia, finalmente di nuovo accessibile”.

Sarà lei a fare la storia, come prima donna al Quirinale? Tra le figure femminili è certamente una delle più autorevoli, speriamo che - almeno su questo versante - si riesca finalmente ad essere al passo con i tempi.