Politica
Raduno FI post Berlusconi, Tajani lancia la sua ricetta. Poi affonda Lagarde
Il ministro degli Esteri e neo segretario di Forza Italia, dal raduno dei Giovani Azzurri, inaugura il nuovo corso del partito nell'era post Berlusconi
Raduno FI, Tajani apre la nuova era: "Adesso dobbiamo camminare con le nostre gambe"
“Non possiamo essere più il partito che viene sempre coperto e aiutato dal suo leader. Adesso dobbiamo camminare con le nostre gambe, è il miglior modo per rendere onore a Berlusconi”. Antonio Tajani, ministro degli Esteri e neo segretario di FI, inaugura dal palco di Gaeta la nuova era degli Azzurri dopo la morte del Cavaliere. E proprio con queste (poche) parole, sintetizza l'orizzonte futuro del partito, che deve guardare avanti, facendo tesoro del passato. La festa dei giovani del partito è stata l'occasione per lanciare il suo primo comizio politico-programmatico. "Questa è la manifestazione che ha segnato l’inizio della ripresa politica di FI. Abbiamo voluto non a caso ricominciare coi giovani, perché siamo e vogliamo essere il futuro dell’Italia", ha dichiarato Tajani. "Berlusconi ha costruito FI perché andasse avanti, perché fosse portatrice dei suoi valori nel futuro e noi siamo ripartiti dai valori. È stata una tre giorni piena di contenuti. C’è un movimento giovanile vero non truppe cammellate”, ha aggiunto.
Tajani alla festa Giovani di Forza Italia: "Rendere onore a Berlusconi che ha sempre creduto in noi". GUARDA IL VIDEO
Tajani apre la nuova era di FI, il commento su manovra economica, Europee 2024 e Bce
Due i temi su cui Tajani si è soffermato principalmente: la manovra 2023 e le elezioni amministrative, regionali ed europee del 2024. “Noi combattiamo per dei valori non per una poltrona. Siamo alleati dei nostri amici del centrodestra ma anche diversi. Se no saremmo un partito unico. Siamo fieri di essere FI e vogliamo andare avanti con la nostra bandiera e il nostro simbolo e le idee di Silvio Berlusconi. Siamo convinti che le nostre idee siano le migliori per risolvere i problemi degli italiani. Siamo leali nei confronti del presidente del Consiglio e dei nostri alleati e vogliamo rappresentare l’elemento di stabilità e di affidabilità per i cittadini e anche sul palcoscenico internazionale”.
Citando poi il Cavaliere ha aggiunto: “Per far crescere l’economia c’è una triplice regola: meno tasse, meno tasse, meno tasse. Serve una riforma, una rivoluzione fiscale che è ovvio che non si possa realizzare in sei mesi, ma bisogna avere in testa un percorso che porti alla progressiva riduzione della pressione fiscale. Più si riduce la pressione fiscale più si può essere inflessibili con gli evasori. Dobbiamo stabilizzare il taglio del cuneo fiscale dobbiamo detassare le tredicesime, gli straordinari e i premi di produzione. Dobbiamo cominciare dal lavoro, perché oggi abbiamo un problema grave che è l’inflazione. Dobbiamo difendere il potere d’acquisto delle famiglie italiane”. Su questo fronte è partito l’affondo alla Bce: “Dobbiamo battere anche in Europa sulle grandi questioni economiche, sui tassi d’interesse e sulle scelte della Bce. Aumentare il costo del denaro in Europa significa provocare la recessione”.