Politica

RdC addio, arriva Mia: il decreto integrale con tutte le novità. Esclusivo

Di Alberto Maggi

Dal primo settembre il reddito di cittadinanza diventa Mia. Il testo integrale del decreto

Articolo 8 Sanzioni

 

  1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio economico di cui all’articolo 3, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, è punito con la reclusione da due a sei anni.

  2. L’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini del mantenimento del beneficio, è punita con la reclusione da uno a tre anni.

  3. Alla condanna in via definitiva per i reati di cui ai commi 1 e 2, alla condanna in via definitiva alla reclusione pari o superiore a un anno per un delitto non colposo, alla sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti per gli stessi reati e nei medesimi limiti e all’applicazione di misura di prevenzione consegue, di diritto, l’immediata decadenza dal beneficio e il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito. La decadenza è comunicata al beneficiario dall’INPS. Il beneficio non può essere nuovamente richiesto prima che siano decorsi dieci anni dalla condanna, dalla applicazione della pena su richiesta delle parti e dalla revoca del decreto di applicazione

    della misura di prevenzione ovvero alla sua cessazione o comunque alla perdita dei suoi effetti.

  4. Nel caso di condanna definitiva per i reati di cui al comma 3, qualora il condannato abbia reso la dichiarazione ai sensi del comma 16, le decisioni sono comunicate dalla cancelleria del giudice all’INPS entro quindici giorni dalla data di pubblicazione della sentenza definitiva.

  5. Fermo restando quanto previsto dal comma 3, quando l’amministrazione erogante accerta la non corrispondenza al vero delle dichiarazioni e delle informazioni poste a fondamento dell’istanza ovvero l’omessa successiva comunicazione di qualsiasi intervenuta variazione del reddito, del patrimonio e della composizione del nucleo familiare dell’istante, la stessa amministrazione dispone l’immediata revoca dal beneficio. A seguito della revoca, il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito.

  6. È disposta la decadenza dalla MIA quando uno dei componenti il nucleo familiare:

  7. non si presenta presso il centro per l’impiego o i servizi sociali nel termine fissato, senza un giustificato motivo, ad eccezione di quanto previsto dall’articolo 4, comma 4;

  8. non sottoscrive il patto per l’inclusione o il patto di servizio personalizzato, di cui all’articolo 4, salvi i casi di esonero;

  9. non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione, comunque denominate, nei quali è inserito dai centri per l’impiego, ovvero non rispetta gli impegni concordati con i servizi sociali nell’ambito del percorso personalizzato;

  10. non accetta, senza giustificato motivo, la prima offerta di lavoro congrua, come definita ai sensi dell’articolo 9;

  11. non effettua le comunicazioni di cui all’articolo 3, ovvero effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico maggiore;

  12. non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;

  13. viene trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro, senza aver provveduto alle prescritte comunicazioni di cui all’articolo 3.

  14. Gli indebiti recuperati con le modalità di cui all’articolo 38, comma 3, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2022, n. 122, al netto delle spese di recupero, sono riversati dall’INPS all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati al «Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione attiva» istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

  15. In tutti i casi di revoca o decadenza dal beneficio, l’INPS dispone l’immediata disattivazione della Carta MIA.