Politica
Bocciato dalla Consulta il referendum contro l'autonomia. Vittoria della Lega
Dichiarati ammissibili gli altri cinque quesiti
La Corte ha rilevato che "l'oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari"
Vittoria della Lega e in particolare del ministro Roberto Calderoli e del presidente della regione Veneto Luca Zaia. La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull'autonomia differenziata delle Regioni. Ad emettere la sentenza sono stati gli attuali undici giudici della Corte Costituzionale. La Corte ha rilevato che "l'oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari".
La Consulta si era già espressa il mese scorso in merito alla cosiddetta 'legge Calderoli', sottolineando - ai fini di compatibilità costituzionali - la necessità di correzioni su sette profili della stessa legge: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi. A questo punto la strada è spianata, la maggioranza potrà modificare la Legge Calderoli in Parlamento con i rilievi della Corte Costituzionale e l'autonomia regionale differenziata, anche se in ritardo, potrà andare avanti.
La Consulta ha dichiarato invece ammissibili i cinque referendum che riguardavano cittadinanza per gli extracomunitari, Jobs Act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine, responsabilità solidale del committente negli appalti. Ora si aprirà la battaglia per raggiungere il 50% più 1 di votanti, ovvero il quorum, ma non sarà facile senza il referendum abrogativo sull'autonomia regionale differenziata.
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