Politica
Referendum giustizia, al voto nel silenzio dei media: perché andare a votare
Di questo referendum non ne parla nessuno: tv e giornaloni in silenzio, politici pure. Ma il 12 giugno si avvicina. La guida di Affari per sapersi "orientare"
Oggi, 23 maggio 2022, è il trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, della moglie e degli uomini della scorta, barbaramente uccisi a Capaci da “cosa nostra”. Proprio Giovanni Falcone, giudice simbolo della lotta alla mafia, in una intervista rilasciata a Repubblica il 3 ottobre 1991 parlò della necessità – in un sistema processuale accusatorio – di arrivare alla separazione delle carriere: “Contraddice tutto ciò il fatto che, avendo formazione e carriere unificate, con destinazioni e ruoli intercambiabili, giudici e Pm siano, in realtà, indistinguibili gli uni dagli altri. Chi, come me, richiede che siano, invece, due figure strutturalmente differenziate nelle competenze e nella carriera, viene bollato come nemico dell'indipendenza del magistrate”.
Lo scorso anno, in materia di referendum, scrivemmo un libro dal titolo: “Giustizia, quale riforma? Una rotta liberale e garantista”, edito da Il Giornale e uscito in tutte le edicole nell’agosto 2021, mentre tra pochi giorni uscirà un altro nostro contributo, questa volta in formato e-book (“Referendum Giustizia. Tutte le ragioni per votare Sì”, per GpM edizioni), col quale spiegheremo in modo semplice e immediato i cinque quesiti referendari.