Referendum, Renzi ha paura di perdere. Fuggi-fuggi nel Pd
Referendum istituzionale, nervi tesi nel Pd. Orfini e Franceschini mollano Renzi?
Nervi tesi e clima pesante tra il giglio magico di Matteo Renzi. L'impressione è che la sfida del referendum istituzionale del prossimo autunno si stia facendo giorno dopo giorno sempre più difficile. Gli ultimi sondaggi continuano a segnalare una costante crescita del no alle modifiche della Costituzione. E il blitz del premier sui direttori della Rai - spiegano fonti parlamentari del Pd - si spiega proprio con la tensione che si respira a Palazzo Chigi e al Nazareno. All'interno del partito è in atto una sorta di smarcamento da Renzi. La minoranza di Bersani e Speranza di fatto non sta facendo campagna per il sì ed è invece al lavoro per studiare il modo per riconquistarsi il Pd dopo la probabile sconfitta del fronte del sì.
Dario Franceschini, leader della potente e numerosa (in Parlamento) AreaDem ha preso le distanze dal segretario con la richiesta di cambiare l'Italicum. Negli ultimi giorni perfino i Giovani Turchi del ministro Andrea Orlando e del presidente del Pd Matteo Orfini hanno iniziato a muoversi autonomamente specie sul territorio. Il timore dei renziani è quello di restare soli e con il cerino in mano. La sensazione è quella di essere vicink a un e fuggi fuggi, che potrebbe scattare nelle prossime settimane, da parte di molti parlamentari e dirigenti dem che non vogliono rischiare di cadere con il premier nel caso in cui davvero dovesse essere bocciata la riforma della Carta. Anche il riavvicinamento di Angelino Alfano a Silvio Berlusconi viene letto come il tentativo del ministro dell'Interno di affrancarsi da Renzi prima che sia troppo tardi.