Referendum, Renzi si dimette ed elezioni politiche a febbraio.marzo
Referendum, la 'road map' se vince il No
Ormai ci siamo. Questa domenica (finalmente) gli italiani voteranno per il referendum costituzionale dopo una lunghissima e infuocata campagna elettorale. Il premier pare proprio che abbia deciso e le sue parole di domenica ("Dal voto ricadute sul governo. Evidente il rischio di un esecutivo tecnico") lasciano spazio a poche interpretazioni: se vincerà il No Renzi salirà al Quirinale per dimettersi o per confermare le dimissioni che potrebbe annunciare poco prima dell'apertura delle urne (come ha scritto Affaritaliani.it, leggi qui).
Il messaggio del leader dem agli italiani è chiaro: votate Sì o c'è il serio pericolo della palude, ovvero di un governo tecnico che potrebbero tentare di far nascere una parte del PD, Forza Italia, i vari cespugli centristi, i tanti parlamentari ex M5S e tutti quei senatori e deputati che temono di perdere la poltrona (e i privilegi) con le elezioni anticipate.
Ma - stando alle ultime indiscrezioni - pare che il presidente della Repubblica non abbia intenzione di promuovere la nascita di un nuovo esecutivo tecnico con un altro premier, considerando soprattutto la contrarietà di Renzi. E così, nonostante l'UE, la Bce e le istituzioni finanziarie internazionali non amino l'instabilità, l'ipotesi al momento più probabile (ovviamente se vince il No) è quella che vede Renzi restare in carica per l'ordinaria amministrazione (Legge di Bilancio) e la rapida modifica della legge elettorale (in senso proporzionale) e il ritorno alle urne per elezioni politiche anticipate tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo.