Regionali Abruzzo: intervista a Fabrizio Di Stefano
Regionali Abruzzo: si vota il 10 febbraio 2019
In Abruzzo ci si prepara per il voto fissato al 10 febbraio 2019. Fratelli d’Italia, a cui il tavolo romano della coalizione di centrodestra, del 21 settembre, ha dato mandato ad indicare il candidato presidente, ha proposto una terna di nomi:
il senatore Marco Marsilio (attualmente sembrerebbe il più accreditato), l’avvocato Giandonato Morra ed il dottor Massimiliano Foschi.
Già in campo per i Cinque Stelle Sara Marcozzi, mentre il Centrosinistra fa pressing sull'ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, che non ha ancora sciolto le riserve.
Fabrizio Di Stefano, abruzzese, parlamentare per due legislature con Forza Italia, due volte consigliere regionale, ha annunciato che correrà con tre liste civiche, in maniera autonoma ma disposto a fare le primarie con i candidati del Centrodestra. Lo abbiamo intervistato.
D: Quale è il suo passato politico?
R: Vengo da Alleanza Nazionale di cui sono stato coordinatore regionale, in Abruzzo, fino al 2007.
D: Perché la sua candidatura in autonomia?
R: Io vorrei un Centrodestra unito ma i candidati, attualmente in campo, sono già stati bocciati in maniera ufficiale dal coordinamento regionale di Forza Italia ed anche dal coordinatore della Lega. Di qui la mia candidatura, al momento autonoma ma certamente disponibile verso il Centrodestra. Senza candidature imposte, che gli abruzzesi non capirebbero.
D: Quali vantaggi porterebbe, a parte i voti, una sua incoronazione come candidato ufficiale del centrodestra?
R: Credo di avere un bagaglio di esperienza e competenza in materia di amministrazione regionale, che pochi hanno in Abruzzo, oltre che essere riuscito a mettere insieme uno schieramento comprendente tanti ex sindaci ed attualmente in carica, ex consiglieri regionali, amministratori locali ma anche professionisti ed imprenditori che, per la prima volta, si cimenteranno in una competizione elettorale.
D: Ma Giorgia Meloni, da Roma che dice?
R: L’ho sentita più volte, le ho dato la mia piena disponibilità nei suoi confronti, visto anche che la nostra conoscenza è datata, dai tempi dei movimenti giovanili di Alleanza Nazionale.
D: Però se lei scende in campo con le liste civiche può dare problemi al centrodestra…
R: Ed infatti io vorrei che si trovasse un accordo, per cui ho dichiarato la mia piena disponibilità, anche a confrontarmi attraverso le primarie, perché in Abruzzo i Cinque Stelle sono molto forti e, in un’ipotesi di spaccatura, ritengo che il presidente Legnini potrebbe accettare la candidatura, raccogliendo anche molti consensi nel Centrodestra.
D: La Lega che farà?
R: Ho ottimi rapporti con la Lega tanto che il Corriere della Sera, quest’estate, aveva riportato un’indiscrezione circa la volontà di sostenermi come candidato, anche in rottura con il resto del Centrodestra, per cui credo che continuino a guardare, con apprezzamento, ad un’eventuale candidatura alla guida di tutto il Centrodestra.
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