Politica
Regionali, Centrodestra a un passo dalla rottura. Il caos regna sovrano
Telenovela Regionali: la verità sulla lite tra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia
Avete presente quelle gare spericolate a chi frena per ultimo? Rischiose, molto rischiose. Il pericolo è doppio: o si frena troppo presto, e quindi si perde, o si va va a sbattere. Ecco, questo è il Centrodestra alle prese con la telenovela infinita delle candidature alle elezioni regionali del 20-21 settembre (la data non è ancora ufficiale ma è molto probabile). Di fumata nera in fumata in nera, con continui vertici che non trovano mai la quadra, la prossima settimana sembra davvero l'ultima a disposizione per evitare una clamorosa spaccatura, considerando anche l'ipotesi altamente probabile che la scadenza per la presentazione delle liste elettorali venga anticipata al 31 luglio.
Il caos regna sovrano e nessuno vuole cedere, ma tutti rischiano di schiantarsi. Matteo Salvini riconosce che Giorgia Meloni ha diritto a una maggiore rappresentanza, vista la crescita nei sondaggi e visto il fatto che oggi Fratelli d'Italia ha la presidenza di una sola Regione, l'Abruzzo. Se su Francesco Acquaroli nelle Marche non ci sono grossi problemi, su Raffaele Fitto in Puglia sono tornati i dubbi leghisti dopo la vicenda della presunta incompatibilità dell'europarlamentare di Fratelli d'Italia, storia - raccontano fonti di FdI - fatta uscire dal Governatore uscente Michele Emiliano e cavalcata in chiave anti-Fitto da alcuni esponenti locali del Carroccio.
L'altro grande nodo è quello della Campania. Silvio Berlusconi ha detto che valgono i vecchi accordi, tornando così a blindare il candidato azzurro contro Vincenzo De Luca. Ma Salvini non ci sta e continua a chiedere rinnovamento, ipotizzando un altro esponente di FdI in Puglia (ma non si sa chi) e un civico (ma non si sa chi) in Campania. Di riflesso, Forza Italia sta mettendo in seria discussione la leghista Susanna Ceccardi in Toscana, facendo irritare moltissimo gli esponenti del Carroccio. I quali, a loro volta, rilanciano la corsa solitaria della Lega in Veneto dove l'uscente Luca Zaia, sondaggi alla mano, è sicurissimo di vincere anche senza il resto del Centrodestra (i leghisti veneti stapperebbero diverse bottiglie di Prosecco se davvero si liberassero di FdI e dei berlusconiani).
Un bel caos, insomma, una "situazione bloccata", spiega una fonte leghista, che nemmeno l'allargamento alla partita delle Comunali nelle città capoluogo di provincia ha saputo risolvere. E così Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia sono come tre auto che viaggiano ad alta velocità, in una gara spericolata a chi frena per ultimo. Chi frena e cede, perde, se nessuno cede, tutti vanno a sbattere. Ma chi ci rimette di più, in questo caso, è Meloni, perché comunque la Lega vince in Veneto mentre in Toscana la sfida è già difficilissima. Fratelli d'Italia, invece, senza accordo perderebbe la Puglia (dove i sondaggi sono favorevoli considerando la divisione tra Pd, M5S e Italia Viva) e forse anche le Marche, se la rottura fosse totale. Ko anche Berlusconi, ma la Campania, con lo sceriffo De Luca, è comunque una partita assai ardua.