Politica

Regionali, ecco come finirà il 31 maggio. Pd primo ma in calo


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Alessandro Amadori analizza per Affaritaliani.it la situazione partito per partito in vista delle elezioni regionali e comunali del 31 maggio.

Partito Democratico: il giorno dopo il voto sarà comunque contento. Quella del Pd sarà un'affermazione anche se non necessariamente così clamorosa come quella dell'anno scorso alle Europee, ma il risultato che otterrà sarebbe stato impensabile solo un anno e mezzo fa. Il dato del 2014 del Pd è stato del tutto particolare come quello del Pci in prossimità della morte di Enrico Berlinguer. Il Pd avrà probabilmente un arretramento rispetto alle Europee ma sarà un risultato che consoliderà un processo di consoldimaneto della leadership come princiale partito italiano.

Movimento 5 Stelle: ha un andamento tipicamente oscillatorio e a macchia di leopardo. Anche senza bissare il risultato clamoroso delle ultime Politiche, il movimento di Beppe Grillo potrebbe comunque avere un risultato soddisfacente tornando ad essere il secondo partito italiano con un consenso decisamente elevato.

Forza Italia: dovrebbe essere la grande sconfitta di queste elezioni, almeno se venissero confermate le indicazione degli ultimi sondaggi. Il partito di Berlusconi dovrebbe subire un forte arretramento senza andare oltre quota 10% dappertutto. Certo, alcune situazioni sono più favorevoli per Fi, come Puglia e Campania, ma nel complesso il 31 maggio verrà sancita la marginalizzazione di Forza Italia.

Lega Nord-NoiConSalvini: potrebbe andare bene ma senza sfondare particolarmente. Anche in altri paesi europei c'è stato un andamento simile: la Le Pen in Francia è cresciuta molto ma non ha sfondato. Nel Regno Unito l'Ukip di Farage è rimasto al palo. La Lega andrà bene, anche benissimo, rispetto a un anno fa ma potrebbe essere messa in po' in ombra dai 5 Stelle.

Ncd-Udc-Area Popolare: sono impalpabili. Sono del tutto marginali numericamente e hanno un potere sproporzionato rispetto alle percentuali elettorali. Sono partiti che hanno un seguito molto modesto sul territorio. La loro strategia è quella di avere quel numero di voti necessari per contare nel Palazzo.

Liste della sinistra radicale: in alcune regioni potrebbero avere un recupero di vitalità. In Liguria ci sono le condizioni per far molto bene e ottenere un risultato considerevole, pur senza sfondare. E' un'area però disorganizzata, un po' come per Forza Italia, e senza un leader e un programmi unitario. Soffrirà della frammentazione interna. Giudizio finale: senza infamia e senza lode.

Fratelli d'Italia: è ancora una "cosa piccola" e non ha brillato per capacità comunicativa, ma un po' più di consenso potrebbe ottenerlo. Certe tematiche tipicamente di destra, come immigrazione e sicurezza, sono diventate più presenti e quindi il partito della Meolini potrebbe avere un incremento di voti rispetto alle Europee.