Politica

Incubo 2011 per il Renzi. Dimissioni se lo spread parte verso l'alto


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Renzi e Padoan ostentano sicurezza e calma. E continuano a dire che l'Italia non corre alcun rischio. Ma la tempesta sui mercati finanziari, in realtà preoccupa non poco Palazzo Chigi e Via XX Settembre. Come una doccia gelata in questo torrido luglio è arrivata la nota del Fondo Monetario Internazionale: "Possibili conseguenze anche per l'Italia". Era quello che il premier e il ministro dell'Economia non avrebbero mai voluto leggere. E il segno che se non si trova rapidamente una soluzione per Atene la tempesta rischia di colpire anche il nostro Paese. La speculazione è dietro l'angolo e nonostante il QE della Bce protegga l'Italia l'incubo 2011 è dietro l'angolo. Se la Grecia esce davvero dall'euro non rivedremo mai più i 35,9 miliardi di euro prestati al paese ellenico. Non solo. Le turbolenze potrebbero spingere lo spread Btp-Bund a livelli pericolosissimi, vicini a quelli di quattro anni fa. Renzi non vuole fare la fine di Berlusconi, costretto a lasciare la guida del governo per far posto a un esecutivo gradito alla Bce, a Bruxelles e alla Merkel. E per questo che continua a tenere i piedi in due scarpe, strizza l'occhio a Berlino (anche se poi critica l'eccessiva austerità) ma non chiude a Tsipras. Però questa posizione intermedia non potrà continuare a lungo. A un certo punto Roma dovrà stare o di qua o di là. Il pericolo è che la situazione precipiti e che ambienti finanziari europei suggeriscano la soluzione 2011, ovvero un governo tecnico di grande coalizione che possa adottare misure eccezionali per fronteggiare i rischi e la bufera speculativa. Renzi potrebbe anche decidere di fare un passo indietro piuttosto che dover alzare le tasse o usare la mannaia su scuola e sanità. Meglio non essere l'esecutore dei dikatat dell'Ue. Finora sono tutte voci e indiscrezioni, vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane. Ma la situazione è in ebolizione.