Politica
Renzi comincia a battere cassa. Aeroporto di Firenze, Mibact fa ricorso al Tar
Firenze, Il programma di Nardella è stato votato pure dal M5s e contiene le grandi opere targate Giglio magico che non fanno bene all'ambiente
Il Mibact, a guida Franceschini, ha già firmato il ricorso contro la sentenza del Tar della Toscana che nel maggio scorso ha dichiarato nulla la Valutazione d’impatto ambientale, bloccando l’iter di realizzazione della nuova pista di Peretola (Firenze). Un ricorso che l’ex ministro ai Beni Culturali Bonisoli non aveva voluto firmare. Come scrive Il Fatto Quotidiano, il primo atto da neoministro Franceschini è stato prendere la politica ambientale dei 5 Stelle e buttarla nel cesso, senza che i diretti interessati dicessero niente. I pentastellati del consiglio comunale di Firenze hanno votato il programma di mandato di Dario Nardella, che hanno scoperto essere “del tutto in linea con il programma per le elezioni comunali presentato ai cittadini la scorsa primavera in occasione della tornata elettorale”.
Ma quando i loro elettori hanno fatto notare che quel programma contiene anche il pacchetto delle Grandi Opere del Giglio Magico, hanno chiarito che non avevano capito su cosa si votasse, e dichiarato che “è diverso il giudizio sul completamento del nodo Alta Velocità così come concepito che, nella sua natura di opera costosa e inutile, riteniamo sia l’ennesima occasione dell’incredibile sperpero di denaro pubblico che nulla ha a che vedere con il bene collettivo”. Un incidente o l’inizio di quella metamorfosi alla Zelig che ai tempi della coabitazione con Salvini portava i 5 Stelle a indossare la camicia nera, e che ora quella con i piddini potrebbe presto indurli a indossare i panni dei mediatori d’affari? Intanto una cosa è chiara: ed è che le spese del potere ricattatorio di Matteo Renzi le faranno soprattutto il paesaggio e il patrimonio storico e artistico del Paese. L’ossessione della nuova pista per l’aeroporto di Firenze (la cui società è presieduta dall’eterno amico Marco Carrai, che ha da poco offerto il domicilio anche all’ultima società creata da Renzi, la Digistart srl) è il manifesto di quello sviluppismo insostenibile anni Ottanta che piace a Renzi.
Sempre come scrive Il Fatto Quotidiano La prima decisione in Toscana da prendere per accogliere il messaggio di Greta Thunberg, sarebbe invece quella di rinunciare all’ampliamento dell’aeroporto . Perché non ha senso duplicare quello di Pisa, si distruggerebbe quel poco che resta delle zone umide dalla Piana, perché aumentare il traffico significa rovinare ancora un po’ la vita di quei cittadini già marginali che vivono intorno all’aeroporto. Renzi sgomita per intestarsi una politica sviluppista e le prossime Regionali rischiano di avvitarsi su questo tema: come farebbe, per esempio, LeU (il cui più autorevole esponente toscano è il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, eletto proprio come paladino della lotta contro l’ampliamento dell’aeroporto) a stare in una santa alleanza Italia Viva-Pd-5 Stelle? Se poi in nome del frontismo contro Salvini si decidesse di immolare proprio il tema della giustizia ambientale, il risultato sarebbe catastrofico: perché aumenterebbe ancora quell’astensione da nausea che prosciuga il bacino dei votanti, dando peso proprio ai voti di protesta alla Lega.