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Renzi: "Ora coalizione, ruolo centrale al Pd. Senza IV Conte non ce la farà"

"Se qualcuno nel Pd preferisce Mastella alla Bellanova o Di Battista a Rosato ce lo farà sapere. Noi vogliamo che si formi un governo di coalizione con un ruolo fondamentale per il Pd e per i suoi esponenti. Il Pd sa che senza Italia viva non ci sono i numeri. Forse non sarà più amore, ma almeno è matematica".

Lo dice Matteo Renzi, che in un'intervista al Corriere della Sera ribadisce l'offerta di una ricomposizione della maggioranza: "Se Zingaretti insiste a dire no a Italia viva, finisce col dare il Paese a Salvini. E' questo ciò che vuole? Conosco le donne e gli uomini del Pd. Dai gruppi parlamentari alle cucine delle case del popolo nessuno vuole regalare il Quirinale ai sovranisti", osserva Renzi.

"Al momento da Palazzo Chigi sono molto attivi sui social dove lo riconosco sono degli autentici fuoriclasse, anche usando uno stile che mi fa rabbrividire e inquietare", nota il leader di Italiva Viva, che prosegue: "Le aule parlamentari tuttavia sono fatte di deputati e senatori, non di followers. E raggiungere il quorum della maggioranza assoluta mi sembra difficile. Se in Senato Conte avrà 161 voti, rispetteremo il risultato. E da senatore continuerò a sostenere l'Italia sulle cose che condivido e votare contro le cose che non condivido".

Sul fatto di dirsi pronto al confronto ora non è cambiato "niente, questo l'ho sempre detto. Da mesi chiediamo un salto di qualità nell'azione del governo. Serve un sogno per l'Italia, non l'incubo del litigio quotidiano". E quando gli viene chiesto se sia pentito di aver rotto "sta scherzando, spero", risponde. E poi "noi non abbiamo rotto: abbiamo chiesto risposte su scuole, vaccini, infrastrutture, lavoro. Non le abbiamo avute. Abbiamo parlato in Parlamento, organizzato tavoli di maggioranza, fatto interventi ovunque".

"Era da 31 anni che un gruppo di ministri non si dimetteva per una ragione ideale: sto parlando dei ministri della sinistra Dc. Ci vuole coraggio per fare una scelta del genere. Mi piacerebbe - conclude l'ex premier - che venisse riconosciuto anche da chi non condivide, anche per bloccare l'odio che stiamo ricevendo sui social".  Renzi conferma poi l'idea di astenersi sulla fiducia: "Decideremo alla riunione di gruppo ma credo che sia la scelta più saggia".