Politica
Riforma giustizia, qualcosa si muove ma è ancora poco. Ecco le 4 grandi novità
L’ultima parola spetta ora al Parlamento, che nell’iter di approvazione della legge potrà emendare il testo, migliorandolo
Impugnazione del PM
Il ddl introduce una norma che impedisce l’impugnazione da parte delle Procure delle sentenze di assoluzione dell’imputato, seppur solo per i reati meno gravi. Una novità che dà finalmente piena attuazione al principio dell’onere della prova a carico dell’accusa. Non è accettabile, in un sistema di procedura penale di tipo accusatorio come il nostro, che l’imputato assolto vada nuovamente a processo perché la Procura non è riuscita a dimostrare la sua colpevolezza dopo un intero grado di giudizio. È una misura di civiltà. Ci aveva provato il Governo Berlusconi III con la Legge Pecorella, poi dichiarata incostituzionale su questo tema perché lesiva del principio di parità tra accusa e difesa. Fandonie.
LEGGI ANCHE: Bimbo morto a Roma, "gli youtuber ridevano”: tentativo di linciaggio
La Corte costituzionale dovrà rivedere il suo orientamento, per un motivo molto semplice: la parità tra accusa e difesa attiene al processo, dove avvocato e PM hanno i medesimi diritti, ma l’onere della prova – per principio del diritto romano e poi illuministico - non può mai essere a carico dell’imputato. Pertanto, se dopo un intero procedimento il PM non riesce a fornire elementi sufficienti per giungere ad una condanna dell’imputato, l’impugnazione della sentenza di assoluzione da parte delle Procure diventa una vera e propria persecuzione giudiziaria nei confronti dell’imputato.
Quello di Nordio è un disegno di legge e non un decreto-legge. L’ultima parola spetta ora al Parlamento, che nell’iter di approvazione della legge potrà emendare il testo, migliorandolo, si spera con misure garantiste e con nuove disposizioni che incidano nel senso da noi suggerito. Il ddl poteva fare di più. Vedremo se il Parlamento avrà più coraggio del Governo.