Politica

Governo, Cassese: dalle lodi alle critiche: il giurista in cerca di poltrone?

Di Giuseppe Vatinno

L'ex ministro per la Funzione pubblica e giudice della Corte costituzionale critica l'assenza di una strategia di politica legislativa

Cassese diceva di Meloni ad inizio legislatura: “È da trenta e lode”. Prosegue la Merlo: “Da abile annusatore del vento politico, Cassese aveva iniziato la sua rotta di avvicinamento già nel dicembre 2021. Applauditissimo ospite all’edizione invernare post Covid di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, proprio in quella sede Cassese aveva sottoscritto la proposta presidenzialista del futuro partito di maggioranza relativa.

Oggi, a sei mesi dall’insediamento del primo esecutivo Meloni, Cassese ne è il cantore istituzionale: alterna qualche benevolo buffetto a molte carezze, instancabilmente ne riporta le asperità nei binari di una narrazione istituzionale, silenziosamente lo legittima ma allo stesso tempo si adopera per modellarne gli orientamenti.

Da ultimo, prendendo il timone del passaggio più delicato della riforma istituzionale dell’autonomia con un ruolo di presidente del Clep, il Comitato di 61 esperti per l’individuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. All’inizio il costituzionalista era scettico rispetto alla riforma delle autonomie targata Lega, lentamente i suoi giudizi si sono fatti meno severi”.

Dunque qualcosa Cassese ha ottenuto, la guida dei saggi del Clep, ma probabilmente l’ha considerato un contentino e roba di poco conto per un ex ministro. E così uno di quei buffetti di cui parla la Merlo si è trasformata in una legnata al governo.