Salvini-Renzi, colloqui telefonici sulla legge elettorale
Il leader della Lega 'soft' con Berlusconi
Il primo contatto telefonico risale allo scorso giugno quando Matteo Renzi ha chiamato sul cellulare Matteo Salvini mentre il leader della Lega era a colloquio con i suoi più stretti collaboratori. Da allora di telefonate "ce ne sono state diverse", assicurano fonti qualificate, tra il segretario dem e il numero uno del Carroccio. Il tema è ovviamente quello della legge elettorale e delle regole con le quali gli italiani andranno alle urne nel 2018. Nonostante ufficialmente le polemiche siano quotidiane, dietro le quinte i contatti tra le varie forze politiche proseguono. "Si sentono tutti in questi giorni, anche 5 Stelle e Berlusconi".
Ed è un Salvini diverso quello di questo settembre 2017, più accorto e riflessivo, attento agli equilibri politici soprattutto nel Centrodestra. Ai più attenti osservatori non è sfuggito che il segretario leghista ha risposto alle parole di Berlusconi e dei colonnelli azzurri ("A Forza Italia la guida del Centrodestra") sotterrando l'ascia di guerra e sfoderando una certa dote di diplomazia frutto probabilmente dei consigli dell'attento Giancarlo Giorgetti. "Con Berlusconi siamo pronti a governare il Paese per i prossimi dieci anni", ha detto Salvini durante la festa della Lega al Palazzetto dello Sport di Scandicci (Firenze).
Parole lontanissime dalle accuse di inciucio con Renzi che si sentivano solo fino a qualche mese. Si tratta di un quadro ben diverso rispetto allo scontro dell'anno scorso sulla divisione per le Comunali a Roma. Ma perché, nonostante il 90% dei post sul profilo Facebook di Salvini sia contro Berlusconi e un'alleanza con l'ex Cavaliere, il segretario leghista utilizza questo profilo basso evitando accuratamente ogni tipo di polemica? Fonti leghiste vicine al leader assicurano che dietro c'è il dibattito sulla legge elettorale. Dopo aver affermato per mesi "andiamo alle urne con qualsiasi sistema", Salvini ha virato in modo chiaro verso la richiesta di approvare una riforma maggioritaria, o il ritorno al Mattarellum o il proporzionale con premio alla coalizione.
Comunque un sistema che dia la possibilità al Centrodestra di governare il Paese (poi si vedrà chi farà il premier). E Salvini è soft con l'ex Cav perché alla Lega serve che Forza Italia non torni sul proporzionale puro o non appoggi la velata richiesta di Renzi di lasciare il Legalicum attuale e cioè con il premio al partito e non alla coalizione, ipotesi che rilancerebbe la grande coalizione e il Patto del Nazareno tagliando così fuori il Carroccio dai giochi per il futuro governo. Insomma, Salvini sa che la base leghista mal sopporta Berlusconi ma al momento è meglio non rispondere e far buon viso a cattivo gioco.