Politica
Sanità Emilia-Romagna, buco da 400 mln. Bonaccini rischia il commissariamento
Altro che efficienza e qualità, “il buco dell’Emilia è nel bilancio”, spiega ad Affari il capogruppo di FdI, l'avvocato Marta Evangelisti
Incarichi dirigenziali d’oro, convenzioni con cooperative di medici, appalti, acquisti fuori controllo. Come si è creato il buco dell’Emilia. I medici stanno abbandonando la nave. La Regione taglia a destra e manca e cerca di privatizzare la Sanità da anni ma usa lo storytelling del “pubblico prima di tutto”. Per la stessa situazione Campania, Calabria e Lazio sono state commissariate
Avvocato, lei conosce bene la materia: è reale questo buco nella Sanità emiliana da 400 milioni di euro?
“E’ reale, è stato trasferito già in sede di bilancio nel mese di dicembre dall’assessorato alla Sanità”
Il buco da 400 milioni di euro è proprio indicato nel bilancio della Regione?
L'avvocato Marta Evangelisti (FdI)
"Sì, è nel bilancio della Regione. Questo buco è nel bilancio sanitario e come sappiamo la Sanità pesa per l'80% sul bilancio generale della Regione, quindi è un buco importante, esistente, perché dichiarato appunto da chi ci governa”
Cosa implica? Un possibile commissariamento? Come è stato fatto per le Regioni Campania, Calabria o per il Lazio?
"Implica necessariamente l'esigenza di un rientro. Ma l'assessorato ribalta la situazione sul piano nazionale, dicendo che il buco deriva esclusivamente dal mancato rimborso delle spese Covid e dall'aumento dei costi dell’energia. Quindi si aspettano la copertura totale dal governo nazionale. Ma è impossibile sostenere sia addebitabile al governo per cinque mesi di Meloni. Le spese Covid e il caro energia ci sono state per tutte le Regioni. La Regione Emilia-Romagna ha speso per l'emergenza Covid in modo incontrollato, senza concordare, senza sincerarsi ci fosse almeno un budget minimo di rimborso da parte dello Stato, quindi ha fatto questo come ha fatto altre scelte che non tornano in ambito sanitario”
Il governo cosa farà?
“Il governo in parte le ha rimborsate, come ha fatto con tutte le Regioni. Ma il bilancio era già gravato dagli anni precedenti e da scelte sbagliate. Quindi vorremmo un esame dettagliato di questo bilancio, cioè vorremmo capire. E’ evidente che nel bilancio così come lo impostano loro tutto torna e c'è soltanto questo buco ma a noi interessa capire come sono stati spesi questi soldi”
E quali sono queste scelte sbagliate?
“C'è proprio una gestione politica sbagliata. Ad esempio i tagli all'emergenza-urgenza, al 118, all’assistenza territoriale nella Romagna ma al contempo si dà un incarico all'ex dirigente Aifa Magrini all’interno dell'azienda Asl Romagna per 730.000 euro in 5 anni. Da una parte mi tagli i servizi e dall'altra mi nomini dei dirigenti con queste cifre? C'è qualcosa che non torna"