Politica
Sanità Emilia-Romagna, buco da 400 mln. Bonaccini rischia il commissariamento
Altro che efficienza e qualità, “il buco dell’Emilia è nel bilancio”, spiega ad Affari il capogruppo di FdI, l'avvocato Marta Evangelisti
Certamente il vostro è un esempio calzante ma la Regione potrebbe rispondere: questa è una piccola cosa rispetto all’insieme, 400 milioni...
“Abbiamo tante situazioni di cui la Regione non dà contezza. Abbiamo incarichi a cooperative mediche, affidamenti esterni a società di servizi, assunzioni. Non si può dire in modo anche arrogante, come disse il nostro assessore alla Sanità (Raffaele Donini ndr), che il Covid non è stato democratico è stato però demografico, noi siamo i più colpiti e quindi abbiamo speso bene, il governo deve rinfondere quanto abbiamo speso. Chiediamo una verifica puntuale dei conti e come sono state spese le somme. Se ci sono parametri sforati, in cui appunto contrattualmente si sono creati dei danni erariali, chiediamo venga riconosciuto e chi deve pagare paghi”
Ma risulta che il servizio sia anche peggiorato. I medici stanno abbondonando la nave. In Regione c’è anche un fuggi fuggi generale dei medici che vengono pagati 21 € per 12 ore di pronta disponibilità…
“Il servizio è peggiorato perché veniamo da 10 anni di tagli e questo noi non lo possiamo addebitare all’assessore Donini ma agli assessori precedenti. Sappiamo dai dati che la Regione Emilia-Romagna è la seconda in Italia dopo il Lazio, in cui negli ultimi 10 anni sono stati tagliati il maggior numero di posti letto. Quindi non è accaduto in Lombardia, come dicono, ma in Emilia-Romagna. Ad esempio se vede i medici dell'emergenza e urgenza non ci sono le coperture dappertutto. Questo perché anche i bandi non sono stati fatti per anni e quindi c'è un ritardo nelle assunzioni. C'è un sistema in realtà disincentivante e che porta i professionisti a spostarsi nel privato ma che porta anche i cittadini a rivolgersi al privato. Le liste d’attesa vengono smaltite con l'aiuto del privato oppure convenzionandosi con Regioni come il Veneto e quindi anche volgendo un sacco di prestazioni all'esterno e secondo noi non è casuale. Quindi l'accusa “voi volete privatizzare la sanità” è falsa. Noi vogliamo l'esatto contrario. E’ la Regione Emilia-Romagna da anni a muoversi verso la privatizzazione, solo che adesso è più semplice scaricare la colpa sul governo e quindi dire: sono questi 400 milioni di euro di mancati rimborsi che creano la situazione di commissariamento della Regione, ma non è vero”
È possibile che il governo possa commissariare la Sanità regionale oppure è un'ipotesi secondo lei che resta sulla carta?
“Le dico sinceramente, il controllo dei conti è una richiesta che facciamo da dicembre. Vorremmo che il ministro Schillaci chiedesse una rendicontazione puntuale per verificarli, dando una scadenza temporale, dopodiché se non c'è un piano di rientro rispettato, un taglio degli sprechi e non dei servizi si arriva al commissariamento. Ma non ci interessa, come dire, la testa dell'assessore, come ho spiegato a lui martedì scorso in Consiglio. Noi guardiamo la macchina nel complesso al servizio dei cittadini”
Se ho capito bene lei dice: con i soldi che ci sono si potrebbero assumere medici e personale, fare più e meglio ma ci troviamo nella situazione in cui si è tagliato di tutto per anni e per giunta si è creato un buco nel bilancio...
“Si sono tagliati i servizi e si è speso senza contenersi. Sappiamo dove: in incarichi dirigenziali, in convenzioni con cooperative di medici, in appalti, in acquisti di macchinari. Ed è stato fatto non in modo da migliorare le prestazioni ma peggiorandole”