Politica
Saviano, un cattivo maestro che è meglio non stia in Rai. Ecco perchè

La vicenda della cacciata di Saviano dalla Rai non cade dall’alto, ma è il frutto karmico della legge di causa – effetto e fa seguito al caso Facci. Analisi
E poi, oltre il blasfemo paragone alimentare che tira in ballo il Presidente della Repubblica: “Impossibile portare il programma altrove, appartiene alla Rai dove non c’è più spazio per fare antimafia “. E qui Saviano gioca sporco, anzi sporchissimo. Chiama la piazza, fa il masaniello e si aggancia all’anti-mafia cercando di far passare l’idea che lui la rappresenta e che negandogli il programma significa che chi glielo nega è conseguentemente pro mafia.
In realtà, come abbiamo visto, è vero l’esatto contrario, nel senso spiegato dell’emulazione. La lotta alla camorra e alla mafia la si fa anche non mandando in onda i film e le serie che fanno proseliti tra i giovani disperati di quartieri come quelle delle Vele di Scampia. E questo lo hanno detto magistrati impegnati proprio nella lotta al crimine organizzato. Che poi si sia sfruttato il caso Facci per regolare i conti è solo una di quelle benefiche casualità di cui a volte è costellata la Storia.