Scontrinopoli Cinque Stelle
Lo stesso Luigi Di Maio ha regolarizzato solo qualche giorno fa
I Cinque Stelle, il partito degli onesti, quelli che cantano “o-ne-stà” sono inciampati di nuovo sugli scontrini.
E sì perché una cosa è la teoria e una cosa invece è la prassi nel senso che è molto facile parlare, dichiarare, esternare ed è invece molto difficile mettere in pratica.
Tutto nasce dalla vicenda di Andrea Cecconi Carlo Martelli deputati uscenti e ricandidati che sono stati beccati dalle Iene a non aver versato tutto quanto dovuto, secondo il loro regolamento, al fondo PMI.
Si sa quanto possa essere fastidioso dopo essersi fatti belli di nobili iniziative anti-casta mettere mano a quegli orrori documentaristici che rispondono prosaicamente al nome di scontrini per rendicontare in rete.
Il Giornale riporta che lo stesso Luigi Di Maio ha regolarizzato di gran corsa solo qualche giorno fa, proprio lui che, come al solito, si è strappato le vesti contro il duo di deputati infingardi.
Ma quello che meraviglia non è il comportamento di Di Maio che conosciamo, ma che nessuno più si indigni. Solo qualche anno fa se si fosse beccato il leader (seppure delegato da quello vero) a comportarsi così, le dimissioni sarebbero state automatiche ed invece sembra che sia una prassi abbastanza seguita.
In ogni caso pare che, per il duo Cecconi - Martelli, il trucchetto per comparire a posto sul sito fosse quello di mettere la “prenotazione” bancaria del bonifico e poi ritirare l’operazione in 24 ore e così non versare. Loro smentiscono, ma le prove non si vedono ancora, come riporta il Corriere della Sera: http://www.corriere.it/elezioni-2018/notizie/bonifici-fatti-poi-annullati-scandalo-false-restituzioni-stipendi-5-stelle-8e8e5730-0fd0-11e8-a9ce-f6fed5e23abc.shtml
Ora c’è la solita gran corsa a regolarizzare, proprio come tutti gli italiani, proprio come quella casta che a parole dicono di voler combattere e che invece spesso imitano.