Politica
Segni jr difende il padre: non fu "golpe", ma pesante interferenza politica...
Segni difende il padre, Capo di Stato nel 1964. Non fu “golpe”, ma, come ammise Moro, utilizzazione dei militari per pesante Interferenza politica
Insomma, anche gli scettici sul tentativo di golpe non possono negare che l’ultraconservatore Segni si mosse per depotenziare il centrosinistra. Sugli eventi del giugno-luglio 1964 venne istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta, al fine di compiere accertamenti sulla gestione del Servizio Informazioni Forze Armate (SIFAR), diretto da De Lorenzo dal 1955 al 1962.
La legge conferiva alla Commissione il mandato di esaminare se i comportamenti dei capi del SIFAR dovessero essere considerati in contrasto con la normativa vigente e di formulare proposte di riordinamento dei Servizi di informazione e sicurezza.
La Commissione, formata di da 9 deputati e da 9 senatori, nominati dai Presidenti delle Camere, venne presieduta da Giuseppe Alessi (DC). E indicò, tra i responsabili delle “deviazioni”, oltre a De Lorenzo, anche il suo successore alla guida del SIFAR, il generale Egidio Viggiani e, in misura minore, il Capo di Stato maggiore della Difesa, Aldo Rossi. Tutti gli altri protagonisti della vicenda fecero brillanti carriere. Emarginato e destituito il vicecomandante generale dei CC, gen.Giorgio Manes, implacabile accusatore di De Lorenzo e indicato da Jannuzzi come una delle fonti dell’inchiesta de “L’Espresso”.