Politica
Segni jr difende il padre: non fu "golpe", ma pesante interferenza politica...
Segni difende il padre, Capo di Stato nel 1964. Non fu “golpe”, ma, come ammise Moro, utilizzazione dei militari per pesante Interferenza politica
Quell’estate torrida non fu caratterizzata da arresti e deportazioni. Ma frantumò il sogno riformista e impresse una brusca frenata sulle riforme di struttura, che erano alla base del patto tra il PSI autonomista di Nenni e la Dc dell’apertura a sinistra attuata, seppur timidamente, da Aldo Moro. Il leader romagnolo-grande tribuno, per cui esistevano i livelli alti e la politique d’abord-scrisse, sull’”Avanti !”, di temere, se non l’ascesa dei generali al potere, la formazione di un “governo di emergenza con un carattere fascistico-agricolo-industriale”, e il tentativo di umiliare il Parlamento, i partiti, i sindacati.
Durante quella tempestosa crisi-anche a causa della scarsa conoscenza, da parte del PSI, degli apparati, i cosiddetti Corpi separati dello Stato-subì una notevole battuta d’arresto il disegno socialista di rendere più forti le resistenze delle istituzioni ai tentativi di condizionamento e di pressione di gruppi di potere e lobbies, finanziarie e militari, ostili all’allargamento della democrazia.
Pietro Mancini