Politica
L'Antitrust: "Vìola la legge Frattini. Sgarbi incompatibile col governo"
"L’autore mi odia perché voleva lavorare per me e non l’ho assunto. E chi riceve un testo anonimo prima di tutto parla con il suo collaboratore"
Antitrust, attività Sgarbi incompatibili con ruolo governo
"Il sottosegretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ha esercitato attività professionali in veste di critico d'arte, in materie connesse con la carica di governo, come specificate in motivazione, a favore di soggetti pubblici e privati", in violazione della Legge Frattini sul conflitto di interesse. E' quanto si legge nel testo del provvedimento dell'Antitrust - anticipato dal Corriere.it -, a seguito del quale Sgarbi ha presentato le dimissioni da sottosegretario.
Le verità di Sgarbi: "Quelle lettere scritte da chi mi odia"
"Non avevo pensato alle dimissioni. Ho fatto tutto d’istinto, dopo aver ricevuto il documento dell’Antitrust L’ho letto in aereo", Vittorio Sgarbi racconta le sue verità in un'intervista al Corriere della Sera, il giorno dopo le dimissioni da sottosegretario. "Io sono diventato sottosegretario alla Cultura perché sono scrittore, conferenziere, critico d’arte. Ma questa non si può considerare una professione come fare il medico. Invece queste attività che faccio io per loro sono un’interferenza con l’attività di sottosegretario", dice.
"La questione non è se le attività sono a pagamento o sono gratuite. L’incompatibilità vale in tutti e due i casi, così è scritto nel documento del’Antitrust, una sessantina di pagine", sostiene Sgarbi, che spiega di aver ricevuto compensi per "circa 150 mila, 200 mila euro. Ma sono tutti fatturati e regolarmente denunciati. La determinazione dell’Antitrust è assurda".
Sempre al Corriere, Sgarbi dà la spiegazione di quanto accaduto con le lettere anonime, che sarebbero state inviate da "un tale che mi odia perché voleva lavorare per me e io invece non l’ho assunto". In quelle due lettere, secondo Sgarbi "si parlava della Milanesiana, della mia conferenza con Pupi Avati, quella su Caravaggio come fossero tutte attività professionali contrastanti con la mia attività di sottosegretario. Ma non solo queste. È una lista lunga. È stato rubato l’account del ministero con tutti i dati di quello che ho fatto".
Il Corriere della Sera chiede chi avrebbe rubato l'account e lui dice: "Farò una denuncia alla polizia postale per saperlo. Io all’Antitrust ho fatto una relazione per segnalare che sono presidente di diversi musei". E conclude: "Dovevo andare a una conferenza a parlare di Michelangelo, Caravaggio, Raffaello. E allora ho pensato: dicono che le mie attività di critico d’arte sono incompatibili con il mio ruolo? Allora mi dimetto, così posso parlare liberamente di artisti come, appunto, Michelangelo, Caravaggio e Raffaello".