Politica

Siri si compra il palazzo con soldi da San Marino. La replica: è falso

Un nuovo mistero avvolge il sottosegretario Armando Siri. Come scrive Il Fatto Quotidiano, questa volta nel ciclone sono finiti i suoi affari immobiliari: l’acquisto a Bresso, in provincia di Milano, di una palazzina di due piani (composta da 7 appartamenti, un negozio, un laboratorio e alcune cantine)  grazie a un finanziamento ricevuto da San Marino. Non sono chiare al momento che garanzie abbia dato il leghista per ottenere un mutuo da 585.300 euro da una banca sammarinese senza l’accensione di un’ipoteca e con un reddito di 25mila euro come emerge dall’unica dichiarazione dei redditi pubblicata sul sito del Senato nel 2017. Il notaio che ha fatto il rogito ha segnalato immediatamente l’operazione sospetta alla Uif, unità di informazione finanziaria di Bankitalia che indaga sul riciclaggio di denaro. Una denuncia che si fa quando, tra le altre cose, si sospetta la provenienza dei capitali illeciti. E’ la trasmissione di Rai Tre Report, in onda questa sera, ad essersi occupata del caso.

La compravendita della palazzina residenziale di mille metri quadrati nel piccolo Comune a Nord di Milano c’è stata lo scorso 31 gennaio quando Siri ha intestato la proprietà alla figlia. Il denaro è stato messo a disposizione dal padre, a titolo di liberalità, pertanto non soggetto all’imposta di donazione. Poi separatamente la figlia ha firmato una procura irrevocabile al padre a vendere l’immobile a se stesso o a terzi. L’avvocato del senatore Siri, contattato da Report, ha sottolineato la correttezza dell’operazione. Eppure, in base alle verifiche effettuate, i soldi ottenuti per l’acquisto della palazzina provengono da un conto intestato a Siri presso la Banca agricola commerciale di San Marino, il cui direttore dallo scorso luglio è Marco Perotti, uomo molto vicino al sottosegretario. Ma Siri è riuscito a coprire l’operazione facendo aprire un altro conto corrente al notaio, come permette la legge, sui cui poi sono transitati i 585mila euro.

A gestire la vendita dell’intera palazzina, posseduta da due fratelli, è stata la società immobiliare di Policarpo Perini. Uomo vicino al sottosegretario. L’agente, infatti, nel 2013 si è candidato a sindaco di Bresso con Pin, il Partito Italia Nuova fondato da Siri prima di entrare nell’orbita della Lega. Ma è anche il padre del capo segreteria del sottosegretario Siri, Marco Luca Perini, attuale presidente di Spazio Pin il quale ha acquistato con 14.700 euro il solaio di 27 metri quadrati della palazzina. Siri pare abbia fiutato l’ottimo affare: non solo ha comprato l’immobile pagandolo 175mila euro in meno del prezzo richiesto di 760mila, ma ora è proprietario di una struttura il cui prezzo di mercato arriva a superare un milione di euro.  Il legale di Siri, Fabio Pinelli, come scrive il Corriere della Sera afferma che “l’operazione è stata corretta e la banca di San Marino ha erogato un regolare mutuo”. Anche Salvini declassa la questione a cosa da nulla: “Non penso sia un reato avere un mutuo su una banca. Tanti sospetti, zero irregolarità”.