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Sondaggi, Draghi e i primi 100 giorni: Conte batte il premier nei consensi

SONDAGGI, SPERANZA MINISTRO PIU' APPREZZATO. IL 50,6% GIUDICA POSITIVO IL LAVORO DI MARIO DRAGHI

Sondaggi, Draghi e i primi 100 giorni: Conte batte il premier nei consensi

Mario Draghi promosso dopo i primi 100 giorni da capo del Governo. E’ quanto emerge da alcuni dei risultati del sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 diffuso oggi dal canale all news. Fra i ministri dell’esecutivo, quello più apprezzato è il Ministro della Salute Roberto Speranza. Mentre, tra il leader, Giuseppe Conte e l’attuale premier sono ai primi due posti, con l’ex presidente del Consiglio di due punti sopra l’attuale.

SONDAGGI, 50,6% GIUDICA POSITIVO IL LAVORO DI MARIO DRAGHI. SPERANZA MINISTRO PIU' APPREZZATO

Nel dettaglio, il 50,6% degli intervistati riconosce all’ex banchiere centrale di aver fatto un buon lavoro, il 27,6% non sa giudicare o non risponde mentre il 21,8% ha espresso un giudizio negativo. Per quanto riguarda i singoli ministri, il responsabile del dicastero della Salute, Roberto Speranza, è quello il cui operato ha ottenuto il gradimento maggiore (29%), seguito dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio (13,1%) e quello della Cultura Dario Franceschini (10,5%). Al 10,2% la ministra della Giustizia Marta Cartabia, al 9,6% Giancarlo Giorgetti a capo dello Sviluppo economico, mentre è all’8,7% l’apprezzamento per Luciana Lamorgese degli Interni. Seguono il ministro del Lavoro Andrea Orlando (6,5%), quello dell’Economia Daniele Franco (3,9%); mentre il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e quello delle Politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli sono entrambi al 3,5%.

Invece, fra le figure politiche il cui comportamento è stato maggiormente apprezzato negli ultimi mesi, Giuseppe Conte (34,7%) e Mario Draghi (32,8%) occupano i primi due posti. Seguono Giorgia Meloni (21,3%), Matteo Salvini (19%), Roberto Speranza (13,3%), Luigi di Maio (9,6%), Nicola Zingaretti (7,2%), Enrico Letta (6,4%) e Silvio Berlusconi (5,5%)

Dopo la partenza del piano di distribuzione dei vaccini contro il Covid, sanità, sostegni ed economia sono le sfide considerate decisive per il Governo nei prossimi mesi dal campione complessivo, mentre scuola e immigrazione sono in fondo. Anche il capitolo riaperture ha un grande rilievo se si sommano quelle delle attività commerciali e delle scuole. Quindi, fra le priorità che il Governo dovrebbe porsi la Sanità è al 21,7%; il sostegno alle imprese e al mondo del lavoro al 17,9%; la lotta alla povertà e alla disoccupazione (17,4%); il taglio alle tasse (12,7%); le riaperture delle attività commerciali (11,9%); la costruzione di infrastrutture e grandi opere ecologicamente sostenibili (6,3%); la riapertura di scuole e università (4,4%); l’immigrazione (5,%). Si rileva come le priorità cambino in base al partito di riferimento: per esempio, tra gli elettori del PD e del M5S la Sanità è prioritaria (rispettivamente al 58% e al 56,5%) rispetto agli elettori di Lega (34%) e FdI (32%), mentre il rapporto è inverso sul tema immigrazione (50% per gli elettori leghisti e 29% per gli elettori di Giorgia Meloni; 6,6% per gli elettori del PD e 10,5% per quelli del M5S).

SONDAGGI: LEGA 21,1%, PD 19,5%, FDI 18,8%, M5S 17,3%

Il sondaggio ha infine rilevato anche le intenzioni di voto. Tra i partiti, in termini di coalizioni, c’è una sostanziale parità. La Lega è il primo partito ma non distante dagli altri: le prime quattro forze si trovano infatti in una forchetta di meno di 4 punti percentuali. Fratelli d’Italia è il terzo partito, e si avvicina al PD. In particolare, dalla rilevazione la Lega ottiene il 21.1%, il PD (19,5%), FdI (18.8%), M5S (17,3%), FI (7,4%), SI e Art. 1 – MDP (3,3%), Azione! (3%), Italia Viva (2,7%), +Europa (2,1%), I Verdi (1,8%). Gli indecisi e gli astenuti sommano il 46, 3%

Nota Metodologica

Sondaggio di 807 interviste svolte con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview) tra il 20 e il 21 Maggio 2021 su un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagato per quote di genere ed età incrociate stratificate per ripartizione ISTAT di residenza e titolo di studio. Il Margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%.