Politica

Sondaggi referendum, il No sta recuperando. Esito incerto

Referendum taglio dei parlamentari: i sondaggi dicono che... Ecco le ultime cifre

PARTECIPA AL SONDAGGIO DI AFFARITALIANI.IT/ Come voterai al referendum del 20-21 settembre sul taglio dei parlamentari?



Analisi per Affaritaliani.it di Alessandro Amadori – Sondaggista


Come per ogni appuntamento referendario, ci sono due domande che gli osservatori si stanno ponendo, in vista di quello del 20 e 21 settembre. Quanti andranno a votare, e chi vincerà. Per quanto riguarda la prima domanda, alcuni sondaggi ci indicano che è ancora bassa la percentuale di coloro che, oggi, sono veramente consapevoli dell’appuntamento in questione, e della “posta in gioco”. Diciamo che siamo attorno al 40% (un sondaggio di Ipsos ha indicato qualche giorno fa, più prudentemente, una quota del 35% circa). Un mese fa, a fine luglio, la quota era attorno al 20%. E “conoscenza” dell’appuntamento non significa propensione ad andare a votare. Quel che è certo è che coloro che andranno a votare per le Regionali riceveranno anche la scheda per il referendum, e quindi avranno più probabilità di votare effettivamente per il referendum (essendo già presenti ai seggi, con la scheda del referendum in mano). Dunque, sono chiamati al voto 17 milioni circa di italiani. Di questi, in base alle percentuali precedenti di affluenza, è probabile che votino effettivamente 10 milioni di aventi diritto. Ossia, fra il 20 e il 25 per cento del totale degli aventi diritto. Se le ultime due settimane di campagna agiranno in chiave persuasiva, ci possiamo aspettare un’affluenza massima attorno al 40%. E veniamo all’altra domanda: chi vincerà? In base ai sondaggi sinora effettuati, il “sì” è sempre stato in vantaggio (e lo è tuttora), ma da qualche giorno il trend appare diverso. Siamo passati da valori dell’80 o 90 per cento a favore del “sì”, a un più equilibrato 60-70 contro 30-40 per cento. Il “no”, dunque, non è marginale, e in teoria potrebbe crescere anche significativamente in funzione di una maggiore “politicizzazione” della campagna. Il tutto, per concludere, con l’incognita di come avverrà ai seggi lo svolgimento delle procedure di controllo sanitario. Che, forse, è la vera variabile da tenere attentamente presente.