Politica
Sottosegretari indagati e garantismo. Bene Renzi, male Rodotà
Di Pietro Mancini
Il prof Stefano Rodotà-che nel 2013 fu il candidato, non eletto, di Grillo per il Quirinale e oggi è vicino al sindacalista "de lotta, dura e pura, senza paura", Landini-ha attaccato il premier, definendo il suo garantismo, sull'alfaniano Castiglione e gli altri sottosegretari, PD, indagati, "peloso e ipocrita". Ma il garantismo è senza aggettivi. Ed è per tutti, "erga omnes", direbbe don Claudio Lotito, presidente della Lazio, che ama il latino. Lo prevede l'articolo 27 della Costituzione della Repubblica italiana: "L'imputato non è considerato colpevole fino alla sentenza definitiva di condanna".
Il sen.Pietro Mancini, mio nonno, nella discussione all'Assemblea Costituente, aveva chiesto di inserire : "...L'imputato è considerato innocente...". Dunque, l'imputato-e ancor meno l'indagato, specie se ancora non è stato rinviato a giudizio-non va assimilato al colpevole, fino al momento della condanna definitiva. Ciò comporta il divieto di anticipare la pena, mentre consente l’applicazione delle misure cautelari, ritenute necessarie dal magistrato. Tali misure possono essere decise dal giudice, sia nella fase delle indagini preliminari che nella fase processuale, lasciando un margine di discrezionalità, condizionato, tuttavia, dalla presenza dei presupposti stabiliti dalla legge: pericolo di fuga, pericolo d reiterazione del reato, rischio, concreto, di inquinamento delle prove.
Sorprendono queste critiche al legittimo garantismo renziano, espresso da Rodotà. Il professore di Cosenza, nel 1979, all'epoca senatore della "Sinistra indipendente", eletto nelle liste del Pci, insieme al leader socialista, Giacomo Mancini, espresse un fermo dissenso nei confronti della linea giustizialista del Pci, ispirata dal senatore Ugo Pecchioli. E contestò il "teorema Calogero" sulla cui base erano stati emessi, dal giudice Calogero, di Padova, numerosi ordini di cattura, per il reato di "associazione sovversiva", per i dirigenti dell'Autonomia Operaia, Negri, Piperno e Scalzone, presenti domenica-come Rodotà e Valentino Parlato-alla convention di Maurizio Landini.