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Politica
Sovranisti, Salvini tiene il punto. Incurante di alleati e opposizioni
Matteo Salvini a Firenze

Sovranisti a Firenze. Salvini tiene il punto incurante delle polemiche tra gli alleati e le opposizioni

 

L’eco del raduno sovranista di domenica scorsa a Firenze non si è ancora spento, segno che al di là delle dichiarazioni di prammatica ha colto nel segno.

E lo ha fatto in due direzioni. La prima a livello internazionale con Identità e Democrazia (guidata dal legista Marco Zanni) che ha visto radunata nel capoluogo toscano una nutrita delegazione di Stati europei e poi a livello nazionale sia sul fronte degli alleati che su quello dell’opposizione.

Francia (in video), Bulgaria, Polonia, Romania, Danimarca, Estonia, Repubblica Ceca, Fiandre (Belgio), Austria, Paesi Bassi, e Germania con l’AfD Alternative für Deutschland hanno presenziato.

Un segnale forte a Bruxelles non contro l’Europa ma contro questa Europa “occupata da abusivi”, come ha dichiarato Matteo Salvini.

Un’Europa che dai cittadini è vista come un Grande Fratello onnipresente che soffoca le sovranità nazionali, umilia i popoli, detta legge e che è in mano ai soliti noti e cioè Germania e Francia, mentre per fortuna il Regno Unito se ne è andato. Siamo la terza potenza economica della UE, come ha detto il quotidiano Usa “Politico” e dobbiamo pesare in tal senso.

Il problema dice Salvini è che non si può governare con i socialisti e Macron.

Gli alleati italiani, Fratelli d’Italia e Forza Italia, stanno invece andando in quella direzione.

Forza Italia fa addirittura parte del Partito Popolare Europeo PPE (leader il tedesco Manfred Weber) mentre Fratelli d’Italia fa parte del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei ECR (guidato da Giorgia Meloni).

Si tratta di due destre e di un centro – destra.

Ma mentre il PPE ed ECR possono coesistere con i socialisti del PSE (guidato dallo svedese Stefan Löfven) altrettanto non può e non vuole fare la Lega.

La fisiologia politica ha portato infatti Fratelli d’Italia su posizioni atlantiste per poter governare, lasciando ampi spazi alla sua destra che Salvini ha prontamente occupato.

E diciamo che questo è un bene anche per la coalizione di governo italiana che da un lato dà garanzie internazionali a Usa e Ue e dall’altro mantiene vivo l’interesse degli elettori più spostati a destra che vedono criticamente, ad esempio, l’appoggio all’Ucraina contro la Russia. Insomma, si tratta di un delicato equilibrio che però funziona. Ovviamente c’è la competizione interna, vista la legge elettorale puramente proporzionale con sbarramento al 4% e lì Fratelli d’Italia perderà consensi sull’estrema e li guadagnerà al centro, a spese di Forza Italia, un partito che sconterà inevitabilmente la scomparsa del suo fondatore, Silvio Berlusconi.

«Io penso che sbagli Salvini ad andare appresso a personaggi che sono un po’ particolari, se vogliamo usare un eufemismo. Direi di non personalizzare la questione. La questione è una questione politica. Noi non possiamo fare alleanze con chi la pensa diversamente da noi». Così Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia e vicepresidente dei deputati azzurri.

Il solito Maurizio Gasparri getta benzina sul fuoco:

“Se la Lega dovesse decidere che deve uscire dall’Unione europea (sic, ndr) ce lo comunicherà e farà le scelte conseguenti ma non mi risulta...”. Diciamo che non si tratta di un’analisi politica particolarmente lucida perché Salvini non ha mai detto di voler uscire dall’euro ma la Lega non può che ringraziare Gasparri per aver messo in circolazione un meme certo non sgradito ai suoi elettori.

In ogni caso il leader della Lega ha detto che per lui il governo durerà fino a fine legislatura.

Sul fronte delle opposizioni invece il Pd e la sinistra non hanno perso l’occasione per farsi un po’ di campagna elettorale a spese della Lega, a cui dovrebbe pagare almeno un contributo.

Il più beneficato è stato il sindaco di Firenze Dario Nardella che in preda a mania ipercinetica si è fiondato su tutti i centri sociali disponibili per manifestazioni, Fiorentina permettendo. Memori del suo scatto felino (sebbene imbolsito dall’età e dal potere) che gli fece placcare un esponente imbrattatore di Ultima Generazione, i cittadini gli hanno urlato: “A Nardè, facce Tarzan” e lui ha prontamente eseguito. C’è da capirlo: è all’ultimo mandato e l’incubo di dover lavorare lo terrorizza.

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