Politica

Asino d'oro 2021 a Roberto Speranza e a Sergio Mattarella

Di Paolo Diodati

Asino d'oro con un corpo e due teste

Gravissimi e indiscutibili demeriti scientifici


In quelle che erano le tranquillissime rive delle mie parti (Adriatico del Centro-Nord) ora terre di tanti disperati locali costretti a chiudere bottega per tentare qualche altra avventura e anche terre di disperati nuovi arrivati che per sopravvivere si azzuffano come ieri nei pressi della stazione Termini di Roma o rubano tutto quel che possono, ho subito, per la quarta volta, il furto di un borsello pieno di documenti, soldi, telefonini, pennette per pc, chiavi di casa e pure dell'automobile.

Quest'inizio, per giustificare, bloccato come sono ancora in un circolo vizioso di assenza di documenti da duplicare, il ritardo nel comunicare che 

la Commissione istituita per l'assegnazione dell'Asino d'oro 2021

di cui faccio parte, ma che non presiedo, ha deciso, all'unanimità, di assegnare per gravissimi e indiscutibili demeriti scientifici,

l'Asino d'oro 2021 a Roberto Speranza e a Sergio Mattarella.

Per riassumere, in un'unica immagine, la micidiale sinergia tra i due premiati,

è in costruzione un Asino d'oro con un corpo e due teste.

Per il materiale che giustifica il secondo premio dato a Speranza, c'è l'imbarazzo della scelta. Non c'è stato e non c'è giorno in cui la stampa libera, in particolare La Verità, non abbia pubblicato e non pubblichi, articoli di esperti che evidenziano gli errori testardamente ripetuti dal Ministro per caso. In particolare c'è un numero de La Verità dove c'è un elenco quasi completo (impossibile farne uno completo) delle somaraggini dell'incredibile Speranza, non a caso difeso, essendo indifendibile, dall'altro premiabile Draghi.

Un particolare di grande importanza per il primo premio che ebbe Speranza l'anno scorso, è la data della prima comunicazione (primavera 2020) quando rese nota la sua impostazione "scientifica" della guerra al Covid, scritta poi, papale, papale nel libro che cercò di far sparire: "Pandemia, occasione per imporre un'egemonia culturale della sinistra".

Tradotta nella pratica che poi impose: combattere, con tutti i mezzi, nel buio (quasi) totale in cui ci si muoveva allora, i tentativi di cure alternative e quindi guerra alle iniziative dei privati.

Mattarella, il mai super partes e lo Sgarrante della Costituzione, s'è guadagnato il Premio per le sue esternazioni inopportune e infelici per il luogo (inaugurazione a.a. 2021-22 a Pisa e all'Accademia dei Lincei) e totalmente cervellotiche dal punto di vista scientifico. Sarebbe stato comunque inopportuno e infelice, se avesse detto il contrario di quel che disse. Avrebbe solo dovuto tacere.

Negli articoli pubblicati da Affaritaliani, più in giù ricordati, vengono stigmatizzati gli errori dal punto di vista scientifico.

Alcuni colleghi, disposti a far da commissario firmando le motivazioni con la garanzia di restare nell'anonimato, hanno poi deciso di declinare l'offerta, temendo di ritrovarsi nei guai per "vilipendio al Capo dello Stato". 

Non condivido questo timore.

Se un Capo di Stato dice un'assurdità scientifica, sono la ragione e la scienza che sottolineano i motivi dell'assurdità e pertanto non si può pensare al vilipendio, se non si vuol tornare ai tempi in cui dire "eppur si muove", costava molto caro.

Uno sguardo a un'assurdità incredibile, da tener presente per il prossimo anno.

Ecco un quadretto di Giorgio Parisi.

Potrebbe essere un possibile pretendente a un record difficilmente battibile: premio Nobel 2022 per la fisica e, nello stesso anno, candidato per l'anno successivo, all'Asino d'oro.

Aver accettato lo spot pubblicitario "Problema complesso, soluzione facile: la quarta dose!" oltre a ridicolizzare i suoi studi sui sistemi complessi e il problema della complessità, ha ridicolizzato in modo imbattibilmente sintetico la sua persona, 

La frase è una clamorosa bestialità da tutti i punti di vista, detta anche in un periodo in cui la scienza seria sta chiarendo ogni giorno di più, la follia dell'unica via, per giunta grossolanamente errata, imposta da un governo politicizzato. A sentire "la gente", i più sono decisi a non fare altre dosi di vaccino.  Tanti sono fermi alla seconda, figuriamoci correre a fare terza e quarta.

Insomma, per visibilità e quattro soldi, Parisi s'è ridicolizzato, sparandosi sotto la pancia, ottenendo la visibilità... dei coglioni.

Sui suoi contorsionismi iniziali, spiegabili col non essere d'accordo col pensiero unico e sulla sua evidente paura di finire etichettato "rincoglionito" come Montagnier, ci sarebbe da scrivere parecchio. 

Ed ecco un po' di materiale da cui pescare alcune degl'innumerevoli motivi per i premi...



Lectio magistralis di Parisi, il Nobel critica "l'arroganza degli ...

 

Mattarella II boccia Mattarella I - Affaritaliani.it
 

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