Politica
Super Green Pass aberrazione giuridica. E’ obbligo vaccinale indiretto
Super Green Pass: se voglio andare al teatro o al ristorante devo per forza vaccinarmi senza che la legge me lo imponga espressamente
Il fatto che in zona gialla o arancione, ma anche in zona bianca (quantomeno fino al 15 gennaio), per poter svolgere alcune attività sia obbligatorio dotarsi di green pass da vaccinazione o da avvenuta guarigione, significa che il governo ha introdotto l’obbligo vaccinale indiretto. Se voglio andare al teatro o al ristorante devo per forza vaccinarmi senza che la legge me lo imponga espressamente. Un ricatto degno dei peggiori regimi totalitari, una aberrazione giuridica che merita qualche osservazione. L’art. 32 della Costituzione prevede che un trattamento sanitario obbligatorio sia possibile solo per legge, che in ogni caso non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Qui c’è un atto avente forza di legge (quindi la “legge” c’è), che tuttavia non introduce un trattamento sanitario obbligatorio ma costringe di fatto i cittadini a vaccinarsi se vogliono andare a mangiare una pizza al chiuso o a vedere un film al cinema (tanto per citare due esempi). Un obbligo indiretto all’iniezione per esercitare i propri diritti fondamentali. Un modo di legiferare ricattatorio, che non ha niente a che fare con la democrazia.
Quest’ultimo punto è sicuramente uno di quelli sui quali la Corte costituzionale non potrà tacere, anche se occorrono molti mesi – se non addirittura anni - prima di arrivare ad una pronuncia visto il procedimento farraginoso per adire la Consulta. Ricorrere ai tribunali amministrativi regionali non serve praticamente a nulla, visti i precedenti. L’unica strada praticabile, per i soli soggetti obbligati espressamente al vaccino (personale sanitario, scolastico e forze armate che resterebbero senza lavoro e senza stipendio in caso di rifiuto), è quella di ricorrere alla sezione lavoro del tribunale ordinario competente. Lì lo stato di diritto, per ora, funziona ancora.
Sperare che le cose possano cambiare in Parlamento nei prossimi sessanta giorni, cioè nella fase di conversione in legge del decreto, è invece fiato sprecato. Le Camere sono ormai officine di produzione di modelli tirannici già preconfezionati dal Governo. Più si va avanti e più l’esecutivo alza l’asticella delle restrizioni, fino ad arrivare alla totale asfissia delle libertà fondamentali. L’operazione-Draghi a questo è servita: togliere di mezzo ogni forma di opposizione e consegnare il potere assoluto nelle mani di un solo uomo e della sua “cabina di regia”, cioè dell’Imperatore e del suo consilium principis.