Politica

Tav, al Senato respinta la mozione M5S. Governo spaccato. Toninelli: "Avanti"

Il Pd: "Conte vada subito al Quirinale"

La maggioranza si spacca. Con 181 no il Senato ha bocciato la mozione sulla Tav presentata dal Movimento 5 stelle. Successivamente sono state approvate quelle presentate da Pd, Più Europa, Fdi e Fi, rispettivamente con 180, 181, 181 e 182 voti favorevoli. In Aula si è arrivati al culmine di continue tensioni tra M5S e Lega sull'opera e non solo. Così come confermato in un tweet da Matteo Salvini. "Gli insulti di Renzi, della Boschi e del Pd mi divertono, gli attacchi quotidiani dei 5Stelle mi dispiacciono. Come si fa a lavorare così???" ha scritto il vicepremier.

"Andiamo avanti a sbloccare opere, non a contestare inutilmente. Salvini vuole andare al voto? Vuole far crollare il governo? Dica perché non inventi cose: io sto lavorando molto per il paese e anche tantissimo per le regioni del nord, del suo partito. Ho incontrato Zaia e in due settimane abbiamo risolto il nodo di una interferenza tra la Pedemontana veneta e la Tav ferroviaria Brescia-Padova. Perché non le si dicono queste cose? Noi andiamo avanti a testa alta". Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, lasciando Palazzo Madama dopo il voto sulla Tav. "Io sto andando al ministero a lavorare per risolvere un altro dossier che riguarda principalmente la Lega, una regione governata dalla Lega: le grandi navi. Oggi siamo vicini a una soluzione: vogliamo continuare a dire che Toninelli e M5s bloccano le opere e non fanno nulla? E' l'esatto opposto della realtà", ha concluso. La prima mozione è stata quella presentata dal Movimento 5 Stelle, che deliberava "di avviare, in sede parlamentare, un percorso immediato volto a promuovere, per quanto di competenza, l'adozione di atti che determinino la cessazione delle attività relative al progetto per la realizzazione e la gestione della sezione transfrontaliera del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione" e "una diversa allocazione delle risorse stanziate per il finanziamento della linea al fine di promuovere la loro riassegnazione all'entrata del bilancio dello Stato per essere successivamente destinate ad opere pubbliche alternative, maggiormente utili ed urgenti, sul territorio italiano".

E' cambiata la mozione presentata dal Pd. Il testo, solo due righe, "impegna il governo ad adottare tutte le iniziative necessarie per consentire la rapida realizzazione della nuova linea ferroviaria Tav Torino-Lione". Tolte dunque tutte le premesse che ricostruivano l'iter dell'opera e contenevano critiche nei confronti delle posizioni assunte da governo e maggioranza attuali. "Il Pd non finisce mai di stupire - ha commentato in una nota il senatore M5S Alberto Airola - Mentre alla Camera presenta una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini, al Senato riscrive la mozione sul Tav per andare incontro alla Lega".

"Dico agli amici della Lega: vogliamo regalare dei soldi a Macron? Lasciamo che sia il Partito democratico a regalare i soldi a Macron". Così il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli intervenendo in Aula. "Chi ha sbloccato la Asti-Cuneo? Chi ha sbloccato altre opere? Lo abbiamo fatto noi con il ministro Toninelli, non altri", rivendica il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli in Aula al Senato, confermando: "Noi voteremo a favore della nostra mozione e contro quelle degli altri".

A illustrare la posizione del Carroccio è stato il capogruppo Massimiliano Romeo che in Aula ha ribadito: "Ci comporteremo con coerenza e voteremo a favore delle mozioni per la Tav e voteremo contro le mozioni che invece vogliono bloccare l'opera". "Oggi chi vota no al Tav si prenderà la responsabilità politica delle scelte che saranno prese nei prossimi giorni e nei prossimi mesi" ha avvertito Romeo nella sua dichiarazione di voto.

"Grazie alla mozione No Tav dei 5 Stelle oggi si certifica che esiste un'ampia maggioranza Si Tav in Parlamento che per la verità c'è già nel Paese, come se è stato sancito dal voto degli italiani alle Europee e alla Regione Piemonte. Di questo noi di Forza Italia siamo pienamente soddisfatti, noi che siamo stati sempre, anche nei momenti in cui magari non conveniva, a favore dell'opera e che mai abbiamo candidato nei comuni esponenti No Tav nelle nostre liste". Lo ha detto il vicepresidente vicario dei senatori di Forza Italia, Lucio Malan, nell'aula del Senato durante le dichiarazioni di voto sulle mozioni Tav. "Registriamo dopo le chiare e dure parole del capogruppo della Lega - ha aggiunto Malan - che la posizione dei 5Stelle apre una questione politica gigantesca. Vedremo come i due attori principali di questa maggioranza anomala la risolveranno. A noi interessano molto di più gli effetti negativi - ha concluso - che questa situazione genera sul Paese che rimane a crescita zero, dove le imprese chiudono e non si ravvedono prospettive appetibili per il futuro".

"Questa maggioranza non esiste piu'". Lo ha detto il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, intervenendo in Aula a Palazzo Madama sulla Tav. "Il Pd ha voluto l'opera quando era al governo e continua a volerla ora che e' all'opposizione. Se la maggioranza su questo non c'e' piu', il presidente del Consiglio deve andare dal presidente della Repubblica a dimettersi. Non e' sufficiente sostituire il ministro Toninelli", ha aggiunto.

All'attacco anche il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, per il quale "la seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il governo non ha più una maggioranza. La Tav non è solo una fondamentale infrastruttura utile allo sviluppo del Paese. Ma è anche figlia di accordi e trattati internazionali. Un governo non può non avere una sua maggioranza in politica estera e questo governo non ce l’ha". "Il presidente Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata - chiede Zingaretti - L’Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e ha bisogno di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani".