Terremoto, Errani si smarca da Renzi: "Non sono un Pd calato dall'alto"
Il neo commissario straordinario per la ricostruzione delle aree terremotate ha spiegato che non seguirà il modello Emilia, ma partirà dai territori colpiti
"Terremoto, la prima cosa che farò è andare nel cratere, vedere e capire. Non sarò un commissario calato dall'alto".Le prime parole da neo commissario straordinario per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto (è stato appena nominato dal Cdm) di Vasco Errani sono tutte tese a cercare di allontanare il sospetto che sia stato messo lì dal premier Matteo Renzi come merce di scambio per far digerire alla minoranza Pd il ritorno del dialogo con Silvio Berlusconi.
"Non avrei mai cercato, e credo di averlo dimostrato sul campo in questi mesi, un incarico in chiave dialettica tra maggioranza e minoranza del Pd, non c'entra niente", ha spiegato Errani che ha aggiunto: "Non sono adesso un uomo del Pd, ma sono uomo delle istituzioni e faccio solo questo. Ma debbo dire che nemmeno mai l'ha pensato il presidente del Consiglio o qualcun altro".
"Io so cosa è un terremoto e so che prima viene la credibilità di una persona che vive quel problema e vive il problema di quelle persone, io questo voglio fare. Non uscirà da me nessuna posizione politica finchè faccio questo lavoro. Starò lontanissimo dalle polemiche - ha aggiunto ancora Errani - non mi farò coinvolgere dalle polemiche, ciò che mi interessa è rispondere a quelle comunita', al Governo e alle istituzioni. A me interessa rispondere a quelle comunità e al governo e alle istituzioni che mi hanno dato questo incarico. Chi mi conosce sa che questa è la sola e pura verita'".".
"Parlerò poco perchè devono parlare i fatti - ha spiegato poi il neo commissario -. Cercheremo di costruire insieme un modello. Sarebbe stolto parlare di modello Emilia o di modello Friuli. Prenderemo le esperienze precedenti, ne vedremo i limiti e gli aspetti positivi e cercheremo di basare tutto sul modello territoriale. Per me la cosa fondamentale e' il territorio. E dunque i sindaci, le Regioni, il governo e lo Stato. Non prenderò mai una decisione da solo. La mia missione è tenere presente che tutte le decisioni dovranno essere prese in piena sintonia con il sistema istituzionale".
"Sono pronto a ragionare e lavorare - ha concluso Errani - con tutte le componenti politiche, mi va bene che si faccia polemica su di me, ma in Emilia Romagna il terremoto è stato gestito e i primi protagonisti sono stati i cittadini. È giusto avere rispetto per loro. Ho sempre detto di non avere la bacchetta magica e che se ci sono state infiltrazioni nella ricostruzione, è bene che si denuncino".