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Politica
Tommaso Cerno parla di Berlusconi ma non si capisce quello che dice
Tommaso Cerno

Diciamo che Cerno forse era emozionato e non molto lucido ma si è capito ben poco di quello che voleva dire. Voleva fare riferimenti dotti citando una canzone di De André ma nessuno ha compreso la sua metafora e si è prodotto in un discorso strambo che ricorda molto le riunioni di autocoscienza maschile che teneva Nanni Moretti in “Ecce Bombo”.

Per la cronaca, il figlio de l’Espresso stava forse facendo riferimento all’album “non al denaro non all’amore né al cielo”, appunto di De André, e specificatamente al brano “La collina”, tratto dall’antologia di poesie Spoon River di Edgar Lee Masters, ma non si capisce che possa azzeccarci con Berlusconi.

Però, non contento in serata Cerno ha voluto fare il bis con un collegamento per il Tg5. Dobbiamo purtroppo notare che la camicia è la stessa di prima e l’entropia –sotto forma di sudore- aveva fatto il suo corso. Fortunatamente era solo, il marito non era in casa.

Questa volta l’orribile mensola di plastica era scomparsa e al suo posto campeggiava un mazzo di fiori bianchi con un discreto manufatto marmoreo con ancora qualche traccia di ordigni finto modernisti. Qualcuno lo doveva avere avvertito.

Il direttore ha ripreso la lagna sull’Espresso e sul fatto che lui e la sinistra erano allora sulle “barricate” contro Berlusconi. Ma-nel contempo- ci fa sapere Cerno che “da lui ho imparato a capire meglio gli italiani”. Poi vira sul poetico: “lui aveva la capacità di comprendere l’Italia, i luoghi bui di illuminarli, che hanno avuto pochissimi”.

Insomma, siamo al Berlusconi in formato torcia. Questa ancora ci mancava. Tuttavia Cerno è eccitato più del solito e parte di tangente sociologica: “In Italia il berlusconismo e l’anti-berlusconismo sono diventati un tutt’uno”. Sicuro? Non sembra proprio, anzi.

Poi ritorna all’evocazione, nostalgia canaglia: “da direttore de l’Espresso dedicai per gli 80 anni di Berlusconi una copertina a quattro colori dal titolo: ‘Carissimo nemico’”.

Però, nel frattempo, la giornalista si è addormentata e così i telespettatori ma lui non se ne accorge e si aspetta il rimpallo dialogico che causa Morfeo non arriva.

Allora, fa occhioni e gigioneggia su una telefonata che Berlusconi gli avrebbe fatto dicendogli confidenzialmente: “Se la sinistra parlasse questa lingua mi avreste fatto molto più male e poi le dico che se lei facesse sempre copertine in quadricromia venderebbe molto di più”. E questo è un punto chiave perché è così spiegato uno dei misteri gaudiosi d’Italia.

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