Politica
Trema il ministro Giuli, fiducia a tempo dopo il caso Spano. Boccia se la ride e posta i "popcorn"
Non c'è pace al dicastero della Cultura, la nuova linea dell'ex direttore del Maxxi non convince. Dentro FdI è alta tensione
Governo, scoppia il caso Giuli: ultimatum al ministro dopo la nomina di Spano (nonostante le dimissioni del capo di gabinetto)
La guida del ministero della Cultura è tornata ancora una volta in bilico, dopo Sangiuliano rischia adesso di saltare anche Giuli. La vicenda Francesco Spano non è stata perdonata da mezzo partito di FdI all'ex direttore del museo Maxxi e e dimissioni del capo di gabinetto nominato da Giuli non sono bastate a fermare le polemiche. La struttura organizzativa, ovvero l’anima politica e ideologica di FdI non aveva mai digerito il boccone imposto dal ministro Alessandro Giuli: la nomina - riporta Il Corriere della Sera - di un corpo assolutamente estraneo, una personalità legata a Paolo Gentiloni, Giovanna Melandri, Giuliano Amato, un libertario appassionato di diritti della persona. Per di più un omosessuale dichiarato e unito con rito civile a un altro uomo. Al punto che ieri, dopo l’addio di Spano sono circolate voci di un possibile disimpegno dello stesso Giuli.
Leggi anche: Spano dopo una settimana si dimette da Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura: "Troppi attacchi personali"
L’altra verità, parallela e coincidente, - prosegue Il Corriere - è la profonda irritazione di Giorgia Meloni che Giuli ha registrato ieri durante la mezz’ora trascorsa nel pomeriggio a Palazzo Chigi nell’ufficio di Alfredo Mantovano. Ufficialmente si è parlato di manovra economica, ma da qual che trapela il sottosegretario avrebbe illustrato al ministro, con il suo garbo e il suo stile, una sorta di ultimatum: troppi errori e troppo forte la frizione con il mondo cattolico innescata dalla nomina di Spano. Il ministro è sceso da Palazzo Chigi ancora in sella e senza aver incontrato la premier, ma l’interpretazione che prevale dentro FdI è che la blindatura sia tutt’altro che solida. Lui (per ora) resta, ma sale la tensione in attesa della puntata di Report sui suoi rapporti con Spano.
Il clima dentro il partito è gonfio di veleni, anche se l’ordine di scuderia è provare a smontare il nuovo caso scacciandolo come "nuova campagna di fango ordita dalla sinistra". Un ministro, previa richiesta di anonimato, sussurra la sua preoccupazione: "Se va a casa Giuli, andiamo a casa tutti". E la mancata consulente al ministero della Cultura se la ride. Boccia posta sui social una foto con i "popcorn" per commentare la notizia dell'addio di Spano. Dopo il caso Sangiuliano è già scoppiata una nuova grana nel governo, anche l'incarico di Giuli ora è in bilico.