Politica

Un assist a Meloni e Fitto con l'Ue. Pnrr, la verità sui dubbi leghisti

Di Alberto Maggi

Il dietro le quinte della partita Roma-Bruxelles



In realtà, però, spiegano da Fratelli d'Italia, la posizione della Lega fa un favore anche alla presidente del Consiglio e al ministro Raffaele Fitto. Nelle trattative difficili con l'Europa e la Commissione in particolare far emergere che c'è una forza politica della maggioranza che ipotizza di non usufruire di tutti i fondi a debito del Pnrr aiuta la premier e Fitto a convincere Bruxelles a ricontrattare, rivedere, rimodulare i piani del Pnrr. In sostanza quello del Carroccio è un segnale non tanto a Meloni quando alla stessa Ue.

E infatti, spiegano le stesse fonti, il commissario Paolo Gentiloni (Pd) si è detto aperto a modifiche e cambiamenti mostrando una posizione estremamente aperta al dialogo. In sostanza, nessuno nega che ci siano due visioni nel governo, ma il Carroccio non farà alcun passo indietro: primo per la coerenza che paga e secondo perché, d'accordo con i big di FdI, questa posizione funge da pungolo in Europa per aprire ulteriormente alle richieste dell'Italia. L'obiettivo è razionalizzare i progetti del Pnrr, rifare il punto della situazione e concentrarsi su meno opere ma realizzabili. Proprio per non fare quello che diceva lunedì Molinari ad Affaritaliani.it ovvero spendere per spendere, cosa che non avrebbe alcun senso.