Politica
Uno, cento, mille, Morisi insospettabili: dai social fino al Parlamento...

In giro di Morisi in salsa minore ce ne sono tanti altri. Solo che usano modi più sottili
Provo un’umana pietà per le vicende di droga che stanno coinvolgendo Luca Morisi, la pietà che si concede alle canaglie. Morisi è stato colui che ha messo in pratica il verbo salviniano, è lui che ha aizzato gli animi del web soffiando sul malcontento e solleticando i più retrogradi desideri di vendetta.
Non stiamo qui a fare la lista delle meschinità di cui si è reso artefice, questo personaggio ha già avuto fin troppa pubblicità, ora merita solo compassione e - come i no vax che una volta colpiti dal covid diventano improvvisamente pro vax - auguriamo a Morisi di chiudere presto questa pagina triste della sua vita mettendo poi a disposizione le sue “malefiche” abilità per cause più nobili.
Attenzione però, in giro di Morisi in salsa minore ce ne sono tanti altri che, solo in modo più sottile, alimentano falsità e confondono fatti con opinioni. Penso a certa stampa che plaude ai giudici che condannano i nemici e che non riconosce le sentenze che li riabilitano. Penso ai giornalisti star che fanno i predicozzi e poi saltano la fila per farsi vaccinare, penso a leader politici che hanno dichiarato di aver sconfitto la povertà, penso ad altri leader che twittano (chiedo scusa per l’orripilante neologismo) anziché pensare, che postano compiaciuti le foto dei loro seguaci, dei pasti che consumano, delle onde del mare dove trascorrono le vacanze.
Penso che dovremmo, invece, prendere spunto dal formidabile Mughini che disse qualche tempo fa: “Io non figuro sui social, del resto non avrei nulla da postare, nella mia vita non succede nulla di rilevante, la cosa più elettrizzante che avrei da postare è la pagina di un libro che sto leggendo, purtroppo incomprensibile per gli analfabeti. Ossia la grandissima maggioranza”.