Politica
Vannacci vale un milione e mezzo di voti. Chi lo candida prenderà il 4% in più
Per come si è posizionato sulla scena, il generale potrebbe proporsi come il riferimento politico dell’estrema destra italiana
La conclusione del ragionamento è che il generale Vannacci potrebbe valere un milione e mezzo di voti (una percentuale attorno al quattro per cento degli esprimenti voto)
Il caso letterario dell’estate è sicuramente il libro del generale dell’esercito Roberto Vannacci, già comandante dei paracadutisti della “Folgore” ed ex comandante, appena avvicendato, dell’Istituto Geografico Militare. “Il mondo al contrario”, questo il titolo del suo lavoro, è diventato rapidamente un best seller (autoprodotto) su Amazon, cosa che ha sorpreso alcuni commentatori.
Le polemiche che le posizioni da lui espresse nel testo hanno suscitato, con l’emersione anche di una componente di opinione pubblica a suo favore (dato il successo di pubblico del libro), ci fanno porre la seguente domanda: se entrasse in politica, quanti voti potrebbe raccogliere il generale Vannacci?
La domanda in questione non ha una risposta semplice, e necessiterebbe di una serie di ricerche empiriche (sia quantitative mediante sondaggi che qualitative per mezzo di focus group o colloqui in profondità). In attesa di dati primari (ossia raccolti appositamente attraverso ricerche demoscopiche), che ancora non abbiamo, possiamo svolgere qualche considerazione in termini di target elettorale. Per come si è
Vannacci: "Paola Egonu? Da 8mila anni l'italiano stereotipato è bianco" |
posizionato sulla scena, il generale potrebbe proporsi come il riferimento politico dell’estrema destra italiana (se l’aggettivo “estrema” ci appare eccessivo, potremmo utilizzare l’espressione “destra-destra”, intendendo con essa un segmento elettorale che sta a destra di Fratelli d’Italia e della Lega).
Dal 2000 in poi, questo segmento elettorale, alle varie tornate elettorali, ha mostrato di avere un voto diretto oscillante fra i 500 mila e il milione di voti. L’assenza di leader politici dotati di un carisma e di una visibilità adeguati ha indubbiamente contribuito a non far crescere questo potenziale, e anzi a portare a un sostanziale ridimensionamento della destra-destra agli ultimi appuntamenti elettorali.
E proprio in questo potrebbe rivelarsi efficace un’eventuale discesa in campo del generale Vannacci: nello sdoganare e nel legittimare sul piano delle competenze gestionali un segmento di offerta politica divenuto col tempo marginale. Dandogli un capo dotato appunto di carisma, competenza e visibilità. Un perfetto archetipo di “guerriero” pronto ad agire con determinazione e visione strategica (disciplina, quest’ultima, in cui si è anche laureato).
Inoltre, non va trascurato il fatto che sicuramente il generale ha un suo specifico consenso personale nel variegato mondo dei corpi armati italiani, che vanno, per intenderci, dalla forze armate a quelle dell’ordine in senso lato, includendo anche le polizie locali e gli operatori della sicurezza (guardie giurate e altri professionisti della security). Un mondo formato da circa 600 mila persone, che potrebbe riconoscersi nell’effetto “bandiera” indotto da un generale con uno stato di servizio indubbiamente brillante e universalmente apprezzato.