Politica

Vaticano, Zuppi vuole far fuori Parolin? Dietro la lite il "Trono di Pietro"

Di Giuseppe Vatinno

La guerra dei cardinali

Vaticano e la battaglia per la successione di Francesco

 

Matteo Maria Zuppi (67), romano e potente capo della CEI (Confederazione episcopale Italiana), è da inizio anno iperattivo, lo è esattamente dalla scomparsa di Papa Benedetto XVI.

Il suo potere all’interno del Vaticano è cresciuto esponenzialmente da quando il conservatore Papa Ratzinger non c’è più.

Matteo Maria Zuppi è un principe della Chiesa, cioè un cardinale, nonché vescovo di Bologna. Il suo motto è: “Gaudium domini fortitudo vestra” e cioè “La gioia del Signore è la tua forza”.

Zuppi è molto vicino alla Comunità di Sant’Egidio –fondata dall’ex ministro Andrea Riccardi- il che fa di lui un “progressista”.

Alcuni anzi dicono che lo è troppo, perché è anche molto vicino a Monsignor Vincenzo Paglia, figura storica di Sant’Egidio, noto per le sue battaglie progressiste e che compare anche in un affresco omoerotico che si trova nella cattedrale di Terni e in cui è rappresentato semi - nudo con lo zucchetto episcopale.

Dipinto voluto dallo stesso Paglia e che ha destato scandalo tra i fedeli.

Tuttavia Zuppi è persona accorta e pur mantenendo stretti rapporti con Paglia ciò non gli impedisce, nel contempo, di avere una posizione intransigente sulla questione della maternità surrogata, meglio nota come utero in affitto.

Ne ho parlato ieri qui

Ma la novità che emerge in questi giorni è che Zuppi sembra proprio che stia “studiando” da Papa, nel senso che sta travalicando la sua normale giurisdizione episcopale per fare vera e propria politica per conto e per nome del Vaticano. Basta guardare le sue dichiarazioni rese a proposito della guerra in Ucraina che è un tema squisitamente di competenza del Segretario di Stato del Vaticano e cioè del cardinal Pietro Parolin.